La Corona di Ferro: dal Medioevo a Napoleone il simbolo del potere forgiato con un Chiodo della Croce

Nel Duomo di Monza è conservata una delle più importanti reliquie della cristianità, la Corona Ferrea, che per molti secoli fu anche e soprattutto un simbolo di potere. L’oggetto fu infatti utilizzato per l’incoronazione di tutti gli Imperatori del Sacro Romano Impero, ma non solo. Furono molti altri sovrani che vollero sancire la loro ascesa al trono cingendo la Corona Ferrea, per dare un riconoscimento quasi divino al loro regno: Carlo Magno, Federico Barbarossa, Carlo V d’Asburgo, e Napoleone Bonaparte, che ponendosela in capo da solo durante la sua incoronazione nel Duomo di Milano, pronunciò la famosa frase “Dio me l’ha data e guai a chi me la toglie”.

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La storia della reliquia nasce molto tempo fa, si narra al tempo del primo imperatore cristiano, Costantino I, che all’incirca nel 324 dC mandò la madre Elena (poi santificata) a Gerusalemme, con l’incarico di scavare – non personalmente – l’intero terrapieno che aveva ricoperto, per ordine dell’imperatore Adriano, l’area del Golgota.

Elena trovò quella che poi venne indicata come la ‘vera croce’, dalla quale tolse i chiodi, che portò con sé a Roma; uno lo usò per forgiare il morso di un cavallo (ora custodito nel duomo di Milano), ed un altro lo fece montare sull’elmo del figlio, impreziosito anche dalla famosa corona (secondo la storica Valeriana Maspero), per garantire la protezione divina sia all’imperatore che al suo cavallo.

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Un’altra storia parla della longobarda regina Teodolinda, che nel 603 fece costruire il Duomo di Monza. Leggenda vuole che fu lei a far cesellare la corona, la cui lamina interna sarebbe stata realizzata con uno dei sacri chiodi donatole dal Papa Gregorio I, in omaggio alla sua devozione.

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Qualunque sia la sua vera origine, il valore simbolico acquistato dall’oggetto, per il suo legame sia con la morte di Cristo sia con il primo imperatore cristiano, la fece diventare l’irrinunciabile rappresentazione del potere regale.

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La Corona, che secondo analisi condotte nel 1993 non contiene nessun elemento di ferro, è composta da sei placche d’oro unite da cerniere; ornata con diverse pietre, come ametiste, granati e corindoni, ha probabilmente subito diverse modifiche nel corso del tempo, con aggiunte decorative in smalto e pasta vitrea. La lamina interna, che la leggenda vuole sia fatta con il ferro del chiodo di Gesù, è in realtà in argento, inserita a rinforzo della corona, forse durante il restauro del 1345, ad opera dell’orafo Antellotto Bracciforte.

Perché il prezioso oggetto è quasi sicuramente più piccolo di come era in origine, tanto che molti sovrani la indossarono con l’ausilio di un copricapo a forma di cono, per non rischiare che scivolasse dalla loro testa, cosa che poteva essere di pessimo auspicio. Probabilmente mancano due delle placche d’oro, forse rubate mentre la reliquia era custodita in un convento dell’ordine degli Umiliati, sempre a Monza.

Anche se è ormai accertato che la Corona Ferrea non contiene alcun chiodo sacro, la Chiesa autorizza la venerazione della reliquia, in base ad una tradizione consolidata ormai da secoli.

Nel 1941 la Corona ispirò un film epico dedicato, disponibile in versione integrale su Youtube:

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.