L’Hotel des invalides di Parigi è famoso per ospitare la tomba di Napoleone, portato qui da Sant’Elena nel 1840, ma non solo. Il complesso ospita anche il Museo dell’Esercito, una grandissima esposizione di armi, uniformi e attrezzature militari di ogni tipo e di ogni epoca. Con i suoi 12.000 metri quadrati è uno dei più grandi musei di questo tipo al mondo. Fra i tanti oggetti, circa 500.000 pezzi, ce n’è uno davvero particolare.
Si tratta di un’armatura con apposta una targhetta: 18 Giugno 1815. La data della battaglia di Waterloo. Il suo proprietario al tempo della grande battaglia aveva soltanto 19 anni. E’ uno dei pochi di cui sappiamo il nome: si chiamava Antoine Favreau.

Faceva parte dei Carabinieri a Cavallo, un’unità della Grand Arméé, l’esercito che permise a Napoleone di conquistare praticamente tutta l’Europa. Questi soldati armati alla leggera erano abbastanza versatili, molto di più dei Corazzieri che, come dice il nome, portavano ben 7 kg di armatura addosso.
Erano armati di spada e moschetti e fino al 1809 non avevano corazze in dotazione, per essere più leggeri negli spostamenti. In pratica, venivano mandati allo sbaraglio e morivano come mosche, ottenendo pochi risultati militari. Perciò Napoleone ordinò di fornirli con armature piuttosto leggere, anche se la corazza andava a scapito della loro velocità e agilità negli spostamenti.

La mossa non migliorò molto la situazione, tanto che i carabinieri a cavallo subirono dure perdite a Borodino contro i russi nel 1812 e a Lipsia contro gli austriaci l’anno seguente. I due reggimenti di questi soldati erano poco usati in battaglia, proprio perché non erano veloci come i dragoni né protetti come i corazzieri.

In quel 18 giugno 1815 la fondamentale battaglia di Waterloo, in cui le potenze dell’epoca erano ben consce di giocarsi il tutto per tutto, spinse i francesi a gettare nella mischia tutti gli uomini disponibili. Giovani, magari inesperti, e…con corazze leggere. Immaginiamo che il diciannovenne Antoine combatté come poté.
Fino alla fine
La sua morte fu particolarmente cruenta. Fu preso in pieno da un cannone che sfondò l’armatura. La parte destra dello sterno fu completamente trapassata, e la palla uscì dalla schiena. Non eravamo lì e non lo sappiamo, ma con ogni probabilità la morte lo colse in modo istantaneo.
La sua corazza, esposta al Museo dell’Esercito di Parigi, testimonia quello che gli accadde. E’ terribile pensare che in mezzo a quelle due lastre metalliche con un foro in cui potrebbe passare agevolmente una mano c’era il suo corpo. Il corpo di un ragazzo di diciannove anni che si trovava a combattere in una battaglia in nome del suo generale, il grande Napoleone Bonaparte. Che a sua volta trovò la fine della sua parabola militare e politica proprio in quella battaglia. In quella Waterloo, oggi sinonimo di disfatta.
FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%B4tel_des_Invalides
https://it.wikipedia.org/wiki/Mus%C3%A9e_de_l%27Arm%C3%A9e
https://it.wikipedia.org/wiki/Cavalleria_napoleonica#Carabinieri
https://amynion.tumblr.com/post/131242512181/historywars-antoine-favreau-was-a/