“L’Uomo Nero” di Staten Island: quando lo Spauràcchio diventa un incubo reale

Staten Island è, a detta dei newyorchesi, un posto strano. Fino al 2001 ospitava la più grande discarica del mondo, che dopo aver accolto le macerie di Ground Zero, ora diventerà il parco pubblico più grande di New York.

Su quest’isola non molto frequentata dai turisti che affollano New York, aleggiano storie terrificanti e misteriose, che convergono tutte in luogo molto reale e con una fama sinistra: la Willowbrook State School, una struttura per bambini con disabilità mentali, dove furono commessi abusi e sperimentazioni mediche per molti decenni, fino a quando un coraggioso giornalista, Geraldo Rivera, nel 1972 condusse un’indagine sulle reali condizioni di vita dei pazienti e sugli abusi perpetrati, che portò alla chiusura dell’ospedale.

Immagine di pubblico dominio

I bambini che vivevano a Staten Island, forse per i boschi poco rassicuranti che si estendevano sull’isola, o per gli inquietanti edifici abbandonati che tanto li attiravano, venivano spaventati dai genitori con lo spauràcchio di Cropsey: una creatura spaventosa, un malato di mente che si aggirava proprio lì, vicino ai campi da gioco o in fondo alla strada. Era “l’uomo nero”, il terrore dei bambini: un personaggio folle con un gancio al posto di una mano, o talvolta con accetta insanguinata, che aspettava i ragazzi e le ragazze del quartiere per trascinarli in un ospedale abbandonato, il Seaview Hospital, o negli oscuri meandri dell’immensa rete di tunnel che correva sotto la Willowbrook State School.

A metà degli anni ’60, un uomo di nome Andre Rand (che in realtà si chiamava Frank Rushan) faceva il custode alla Willowbrook State School; molto probabilmente fu testimone dei molti abusi commessi sui piccoli pazienti, e la sua mente già instabile ne rimase influenzata negativamente. La struttura sanitaria, immersa in un bosco, era poco distante dall’ospedale abbandonato di Seaview.

Lo spauracchio inventato per tenere a bada i fanciulli divenne l’incubo dei genitori, quando a Staten Island, agli inizi degli anni ’70, iniziarono a sparire dei bambini.

Il 10 luglio 1972 sparisce Alice Pereira, una bambina di 5 anni, mentre stava giocando con il fratello maggiore, che l’aveva persa di vista solo per qualche minuto. Nel 1981 scompare Holly Ann Hughes, di 7 anni. Diverse persone testimoniarono di averla notata con Rand, proprio il giorno in cui fu vista viva per l’ultima volta.

Nel 1983 sparisce Tiahease Jackson di 11 anni, pochi giorni dopo il rilascio di Rand che aveva scontato 10 mesi di carcere per aver portato in gita, senza il consenso dei genitori, una decina di bambini. Nel 1984 si perdono le tracce di Hank Gafforio, un ragazzo di 22 anni con la mente di un bambino, visto per l’ultima volta in compagnia di Rand. Il 9 luglio 1987 fu dichiarata scomparsa Jennifer Schweiger, una bambina di 12 anni affetta dalla sindrome di Down. Iniziarono delle serrate ricerche della ragazzina, in tutti i parchi e i boschi di Staten Island. In quel periodo Rand era senza casa, e campeggiava nelle numerose aree verdi dell’isola, in particolare nei pressi della Willowbrook State School, che era stata chiusa definitivamente proprio nel 1987. Dopo 35 giorni di ricerca, fu trovato il corpo di Jennifer, in una fossa poco profonda, vicino all’ex ospedale psichiatrico e poco distante da uno dei rifugi di fortuna di Rand.

Rand, arrestato per il rapimento di Jennifer e poi accusato anche del suo omicidio, era stato processato nel 1969 per una tentata violenza carnale


Non esistevano prove concrete che potessero collegarlo all’omicidio di Jennifer Schweiger, e difatti non fu condannato a 25 anni di carcere per la morte della bambina, ma solo per il suo rapimento. Nel 2004, quando mancavano quattro anni alla libertà condizionale, Rand fu processato per il rapimento di Holly Ann Hughes, avvenuto 23 anni prima. Le nuove prove a suo carico hanno portato la giuria a condannarlo ad altri 25 anni di carcere.

I casi di Tihease Jackson, Alice Pereira e Hank Gafforio, i cui corpi non sono mai stati trovati, rimangono a tutt’oggi irrisolti, anche se il principale sospettato è Andre Rand. Ma il terrificante Cropsey può forse raccontare un’altra storia…

Fonte immagine: Wikipedia / Giusto Uso

Tutte le immagini d’archivio sono tratte dal documentario CROPSEY, un’opera del 2009 di Joshua Zeman e Barbara Brancaccio (entrambi cresciuti a Staten Island), che partendo dall’analisi della leggenda metropolitana di Cropsey, arrivano a inquietanti conclusioni sulla scomparsa dei cinque bambini. Quando la realtà si sovrappone ai racconti del terrore narrati per gioco intorno ai fuochi estivi, assume contorni molto più raccapriccianti della leggenda stessa: satanismo, bambini che si perdono nei tunnel della Willowbrook, malati di mente che si aggirano nell’ospedale abbandonato…

Sotto, il Trailer di Cropsey:

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.