L’ultima Poesia di Raffaella La Crociera: la poetessa malata che commosse l’Italia

Chi entra al cimitero del Verano si trova in un museo a cielo aperto, un camposanto in cui le statue adornano le tombe di alcuni dei personaggi più celebri della storia italiana. Il Verano ha una storia millenaria, e il nome stesso deriva dalla famiglia dei Verani, senatori dell’Impero Romano. Proprio all’ingresso del cimitero si trova una statua in candido marmo bianco, raffigurante una giovanissima fanciulla il cui nome è ormai sconosciuto al grande pubblico:

Raffaella La Crociera – Piccola Poetessa di Roma, 23-11-1940 2-11-1954

Dietro la statua si trova un’altra scritta, “Premio della Bontà 1954”. La storia di Raffaella è brevissima, ma concentra in pochi giorni i valori più alti dell’animo umano.

Raffaella e l’alluvione di Salerno

Raffaella nasce nell’anno dell’entrata in guerra dell’Italia, nel 1940, e supera indenne l’epoca del nazismo e delle lotte di Roma. Nel 1953 si ammala di una malattia insidiosa, il “lupus eritematoso cronico”, una patologia cutanea che oggi ha ottime possibilità di cura ma che, nel secondo dopoguerra, era spesso mortale.

La classe di Raffaella La Crociera:

Confinata da circa un anno a letto, curata dai medici Frugoni, Condorelli, Di Guglielmo e Martori, le condizioni di Raffaella non migliorano, anzi, la malattia sembra non lasciare scampo alla piccola adolescente del quartiere Testaccio, tanto che lei e la famiglia si recano in pellegrinaggio dalla Madonna nel Santuario di Loreto per invocare un miracolo.

Più a Sud di Roma, il 25 Ottobre del 1954 si verifica una catastrofe naturale che passerà alla storia: la tragica alluvione di Salerno, causa di frane, smottamenti e distruzione che mieterà 318 morti, un numero imprecisato di sfollati e 5.500 persone senzatetto.

In Italia parte immediatamente la raccolta fondi di solidarietà per aiutare le popolazioni colpite, fra cui toccano il cuore le immagini delle numerose famiglie con tanti bambini, sfollati anch’essi, che vivono in condizioni tragiche. L’alluvione sarà fra i primi eventi documentati dai giornalisti televisivi RAI, nata 2 anni prima e che proprio nel 1954 aveva iniziato ad andare in onda quotidianamente. L’appello di solidarietà viene trasmesso via radio, allora il mezzo di comunicazione più diffuso, e viene ascoltato anche dalla famiglia La Crociera.

Vi offro una poesia

Raffaella non è una bambina ricca. I suoi genitori hanno speso tutti i pochi risparmi per le sue cure, e non possono aiutare gli sfollati di Salerno. Raffaella ha poco tempo di fronte a sé, ma in cuor suo pensa che non può lasciare questo mondo senza aver contribuito, anche soltanto con un pensiero, ad aiutare chi è stato colpito da una terribile catastrofe.

Prende carta e penna, e scrive:

Cara RAI, sono molto malata. Da oltre un anno. I miei genitori hanno speso tutto quello che avevano per guarirmi. E io non ho nulla da offrirti per i bambini del Salernitano. Ti offro questa mia poesia
“er zinale”:

Giranno distratta pe casa,

tra tanta robba sfusa,

ha trovato: ah! come er tempo vola,

er zinale de scola.

Nero, sguarcito,

Un pò vecchio e rattoppato,

è rimasto l’amico der tempo passato.

Lo guarda e come se gnente fusse

a quell’occhioni

spunteno li lucciconi,

e se rivede studente

allegra e sbarazzina

tanto grande, ma bambina.

Lo guarda e come un’eco risente

quelle voci sommesse: Presente!

Li singhiozzi, li pianti,

li mormorii fra li banchi,

e senti…senti…

pure li suggerimenti.

Tutto rivede e fra quer che resta,

c’è la cara sora maestra.

Sospira l’ècchese studente, perché sa

che a scola sua non ce potrà riannà.

Lei cià artri Professori, poverina.

Lei cià li Professori de medicina.

Il componimento, semplice e per questo tanto efficace, è chiaramente autobiografico, e racconta il dramma che la ragazza sta vivendo da ormai un anno a quella parte.

Il grembiule, la maestra, i professori e un terribile presentimento di morte

Nei versi di Raffaella c’è tutta la sua vita, che la ragazza offre ai conduttori radiofonici per la lettura in diretta.

Si giunge al 31 Ottobre – oggi penseremmo ad Halloween ma allora la festività statunitense era molto di là dall’essere assorbita anche in Italia – e il conduttore radiofonico Giovanni Gigliozzi legge la poesia della ragazza, che viene offerta a una simbolica asta il cui ricavato sarà devoluto alle vittime dell’alluvione salentina.

La sede della RAI dell’epoca viene subissata di telefonate, fino a quando la contessa Cenci-Bolognetti  piazza un’offerta imbattibile:

Mezzo milione di lire, equivalenti a 8.000 euro circa del 2019

Raffaella, che ha seguito la trasmissione e le offerte per la sua poesia, è felicissima. E’ riuscita con il suo componimento a offrire un grande aiuto alla popolazione di Salerno, a persone che, come lei, hanno perso tutto.

Dopo l’offerta della contessa arriva un altro omaggio per Raffaella, questa volta da un famoso giocattolaio di Roma. Fausto Arnesano le offre una magnifica bambola bianca, che le sarà consegnata a breve.

Raffaella non farà in tempo a ricevere il dono

Il 2 Novembre del 1954 la giovane poetessa romana muore, accompagnata nel suo ultimo respiro dal professore “de medicina” Dott. Frugoni, che alle 9 di mattina ne certifica il decesso. Nella bara riceve finalmente la bambola, portata sopra un cuscino di fiori bianchi e che l’accompagna nel riposo eterno.

Il 18 Novembre la famiglia La Crociera riceve l’invito a partecipare alla cerimonia dell’assegnazione del premio “Livio Tempesta! del 1954. Il 20 Novembre la sorella più piccola di Raffaella, Marinella, riceve dalle mani del Sindaco di Roma, Salvatore Rebecchini, il premio di bontà. Il comune romano offrirà un posto fra i grandi d’Italia alla piccola Raffaella, la cui breve vita non le ha dato il tempo di esprimersi in grandi opere artistiche ma il cui animo, seppure con una semplice azione, si è guadagnato un posto fra i più grandi della città eterna.

Raffaella oggi è ricordata da una scuola e una via di Roma, oltre a opere private realizzate in diversi luoghi italiani. La raccolta delle poesie di Raffaella La Crociera è disponibile sul sito omonimo, curato dal nipote Benedetto Bosi e disponibile presso questo indirizzo, dal quale sono tratte le immagini d’epoca di questo post.

Sotto, il Padre di Raffaella con alcuni ricordi:

Sotto, Murale di Alice Pasquini alla scuola Raffaella La Crociera di Roma:

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...