L’Ottobasso produce delle note tanto profonde che l’orecchio umano non riesce percepire

Il suono basso è fondamentale per dare profondità alle composizioni classiche, in grado di sottolineare i momenti più profondi della partitura. Il contrabbasso è il classico strumento che viene impiegato, nelle grandi orchestre, per far percepire al pubblico i bassi più intensi, ed è disposto alla destra del direttore, dietro viole e violoncelli.

Nel XIX secolo il liutaio francese Jean-Baptiste Vuillaume inventò uno strumento completamente nuovo, che battezzò “Ottobasso – Octobasse”, una specie di contrabbasso gigantesco a sole tre corde. Lo strumento è alto 3,85 metri, e viene suonato di lato dallo strumentista il quale aziona delle leve che premono le corde sullo strumento.

Ottobasso al Musical Instrument Museum di Phoenix, USA. Fotografia di Frank Kovalchek condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:

Questo genera dei suoni che sono al limite della percepibilità umana. Il Do a 32,70 Hz, il Sol a 24,50 Hz e il Do a 16,35 Hz. Quest’ultimo non è captabile dall’orecchio umano, ma diventa percepibile grazie a due fenomeni fisici chiamati armonici naturali e fenomeno del terzo suono di Giuseppe Tartini, compositore veneziano famoso per essere l’autore del “Trillo del Diavolo”.

Sotto, l’Ottobasso conservato al Conservatorio di Parigi. Fotografia di David Angelovich condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia:

L’enorme mole dello strumento e la sua particolarità ne limitarono l’utilizzo, e l’ottobasso non venne mai impiegato nelle orchestre. Inoltre, la rarità degli strumenti esistenti ne ha limitato la diffusione come strumento impiegato dai musicisti. Vuillaume originariamente costruì tre ottobasso, due dei quali sono ancora esistenti, uno conservato al Conservatorio di Parigi e l’altro al Musikverein di Vienna.

Da allora sono state prodotte alcune repliche, di cui una si trova in Italia, realizzata dal liutaio Pierre Bohr nel 1995 e appartenente al musicista italiano Nicola Moneta. Nel 2007 il liutaio italiano Antonio Dattis ha realizzato un altro Ottobasso, che oggi è esposto al Musical Instrument Museum di Phoenix, in Arizona, di cui sotto è visibile il video in cui si può capire il suono prodotto dallo strumento.

Sotto, Il maestro Nicola Moneta mentre suona il suo ottobasso nella sua casa di Milano. Fotografia di pubblico dominio condivisa via Wikipedia:

Nonostante sembrasse che l’Ottobasso fosse un esperimento poco riuscito, buono solo per discutere di curiosità musicali, nel 2016, 166 anni dopo la sua invenzione, l’Orchestra sinfonica di Montreal ne ha commissionato la realizzazione, diventando l’unica orchestra al mondo a suonare dei concerti impiegando il rarissimo strumento francese.

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