L’Enigma di Satana: decifrata la lettera di una Suora “Posseduta” del XVII Secolo

Suor Maria Crocifissa della Concezione, nome monastico di Isabella Tomasi, l’11 Agosto del 1676 aveva 31 anni. Quel giorno venne trovata nella propria cella seduta a terra con la faccia imbrattata d’inchiostro. In mano aveva una lettera che, affermò, le era stata consegnata dal diavolo in persona. La lettera era scritta in una lingua incomprensibile, ma fra gli strani simboli spiccava una parola:

Ohime

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

Che rappresentava la recalcitrante firma della monaca, scritta dietro ordine del maligno. Nelle parole della suora questi aveva scritto una lettera in codice che sarebbe rimasta un mistero per oltre 340 anni.

Sotto, il monastero di Palma di Montechiaro oggi. Fotografia di Archenzo condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:

Secondo i resoconti storici, Suor Isabella raccontò che la lettera era stata scritta dal Diavolo con l’intento di farla allontanare da Dio e avvicinarla al male. Oltre alle 11 righe indecifrabili, la monaca affermò che il Diavolo le aveva consegnato altri due messaggi, che però portò con sé nella propria tomba perché “Non posso in verun modo dirlo, e nemmeno occorre dirlo io, che verrà tempo che il tutto udirete e vedrete“.

Quella che divenne nota come “La Lettera del Diavolo”, appassionò scienziati e studiosi italiani per secoli. Giuseppe Tomasi, lontano discendente di Isabella Tomasi, arrivò ad includere la figura dell’antenata nel suo “Gattopardo”, con il nome di beata Corbera.

Ancor prima della lettera del Diavolo, nel 1672, i resoconti indicano che la donna ebbe una visione della Madonna Addolorata, la quale le avrebbe detto: “Sarà la croce la tua perpetua clausura… Già è stabilita la croce, resta il montarci pian piano sopra… per essere crocifissa perfettamente”.

Un enigma decifrato

Gli studiosi del Ludum Science Center, il Museo della Scienza di Catania, sono recentemente riusciti a decifrare il secolare enigma, grazie a una serie di strumenti informatici usati anche dalle intelligence di tutto il mondo per decifrare messaggi criptati. Daniele Abate, direttore del Museo, ha spiegato che l’algoritmo ha analizzato diversi alfabeti esistenti che la monaca avrebbe potuto conoscere (fra cui greco, cirillico, latino, runico e yazidi) combinando lettere e simboli in modo da tentare di decifrare la lettera.

Il risultato è stato, a dir poco, sorprendente.

Abate ha spiegato a LiveScience che “Abbiamo analizzato il modo in cui le sillabe e i grafismi (i pensieri rappresentati come simboli) si ripetono nella lettera al fine di individuare le vocali, e abbiamo ottenuto con un algoritmo di decrittografia raffinato“. Nonostante i ricercatori pensassero di decifrare soltanto parole frammentarie, sono riusciti a ottenere un messaggio più completo del previsto.

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Fra i messaggi decifrati, non del tutto comprensibili, si legge:

Forse ormai certo Stige (fiume degli inferi)”; “Poiché Dio Cristo Zoroastro seguono le vie antiche e sarte cucite dagli uomini, Ohimé“, oppure: “Un Dio che sento liberare i mortali“.

Sotto, la lettera fotografata in modo da rendere ben distinguibili i caratteri. In alto a sinistra si legge perfettamente la data, mentre al centro del testo (settima riga) si legge il famoso “Ohime”:

I messaggi probabilmente indicano che Isabella Tomasi soffriva di schizofrenia o disturbo bipolare, oppure di altre patologie psichiatriche che la convinsero, senza dubbio, che stava personalmente lottando contro il Demonio.

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L’abbadessa, Maria Serafica, raccontò in un verbale della lotta della monaca contro gli spiriti maligni, e che venne in seguito beatificata per aver resistito a Satana.

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La donna inventò certamente un alfabeto preciso, mischiando con cura i simboli che conosceva – spiega Abate – ogni simbolo è pensato e strutturato, con segni che si ripetono e scritte distinguibili“. Un’iniziativa forse intenzionale, forse inconscia, che portò Suor Maria Crocifissa della Concezione a concepire una lettera che costituisce un rebus del quale soltanto oggi siamo venuti a conoscenza di una (parziale) soluzione.

Suor Maria Crocifissa della Concezione morì a 45 anni, nel 1690, secondo la leggenda pronunciando le parole:

Santo, Santo, Santo


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