L’Attimo Precedente 10 fotografie che hanno Cambiato il Mondo

Sareste in grado di riconoscere una fotografia che ha fatto la storia vedendo l’immagine immediatamente precedente la sua composizione? Molte fotografie/icone della storia dell’umanità risultano sterili se viste in un’ottica avulsa dal contesto, ma per fortuna alcuni fotografi hanno scattato altre fotografie nei momenti immediatamente precedenti lo scatto finale. Vedere queste immagini consente di capire meglio le cause del perché alcune di queste immagini abbiano cambiato il mondo.

Il Soldato a Berlino

Attimo precedente 10 fotografie che hanno cambiato il mondo 10

Hans Conrad Schumann (nato il 28 marzo 1942 a Leutewitzh, morto il 20 giugno del 1998 a Oberemmendorf) è stata la prima persona a sfuggire alla Repubblica democratica tedesca (RDT). La sua fuga è anche quella più nota. Il 15 agosto del 1961 il muro di Berlino era ancora in costruzione, e Schumann, un poliziotto della Germania Est, custodiva il recinto di filo spinato che divideva i due blocchi tedeschi, il seme del defunto Muro di Berlino. Sullo sfondo un gruppo di cittadini sta parlando, apparentemente noncurante dell’autorità rappresentata dall’uomo. Sul lato ovest, il fotografo Peter Leibing documenta la costruzione del muro e immortala il momento di calma tesa ispirato dalla posa del poliziotto, ma non avrebbe potuto mai immaginato quello che stava per fotografare…

Abbey Road

L’8 agosto del 1969 la band più famosa del mondo sta per diventare il soggetto per la fotografia del loro penultimo album. L’album avrebbe dovuto chiamarsi Everest, e i quattro ragazzi di Liverpool avrebbero dovuto volare fin sull’Himalaya per fare un libro fotografico per l’illustrazione dell’album, ma a causa di problemi di produzione cambiarono titolo e progetto, e finirono per scattare alcune foto in una strada di Londra. Nessuno era troppo contento di questa soluzione, ma la foto che sarebbe stata scattata da Ian McMillan avrebbe fatto la storia della musica…

La mano della speranza

Nel Dicembre del 1999 il Dr. Joseph Brunner stava per effettuare un intervento chirurgico di routine al Vanderbilt University Medical Center, a Nashville. Un feto di sole 21 settimane di età affetto da spina bifida attende l’operazione del chirurgo nel grembo della propria madre. In sala operatoria, il fotografo freelance Michael Clancy stava scattando per USA Today un servizio fotografico sui bambini affetti da questa malattia. Clancy scattò qualche fotografia banale in sala operatoria, ma quando viene aperto il grembo della madre il chirurgo lo invita ad avvicinarsi per riprendere da vicino un particolare interessante…

La caduta del soldato

Attimo precedente 10 fotografie che hanno cambiato il mondo 02

Nel 1930 Robert Capa avrebbe scattato quella che probabilmente è la sua immagine più famosa. Un miliziano spagnolo stava per essere ucciso, ma in questa fotografia di gruppo ancora nessuno dei combattenti sa quale sarà il suo destino…

La bandiera di Iwo Jima

Attimo precedente 10 fotografie che hanno cambiato il mondo 06

Il 23 febbraio 1945 l’esercito statunitense stava per alzare la propria bandiera sul monte Suribachi, in Giappone. L’esercito occupò la collina dalle 10:20 del mattino. Il tenente Harold G. Schrier è il capo pattuglia ed è stato comandato di mettere la bandiera della nave da trasporto USS Missoula sulla sommità del monte, in modo che possa essere avvistata da ogni spiaggia vicina. La bandiera risultò essere troppo piccola, un particolare che fece tacciare la fotografia di Joe Rosenthal di falso..

Genbaku Dome Hiroshima

Attimo precedente 10 fotografie che hanno cambiato il mondo 07

Negli anni 20, l’architetto ceco Jan Letzel progettò l’edificio più modernista della sua carriera, il museo di una piccola città giapponese. La sua esperienza in strutture antisismiche derivava dalla grande quantità di progetti che aveva svolto in tutto l’Oriente. L’uomo non avrebbe mai immaginato che non sarebbe servito a nulla contro la potenza dell’arma più catastrofica mai inventata dall’uomo…

London Calling

Il 21 settembre 1979 fu una notte indimenticabile al Palladium. I re del punk britannico si esibirono a New York acclamati dal pubblico, e la fotografa Pennie Smith immortalò alcuni degli attimi più concitati del concerto, quando Paul Simonon decise di disintegrare il suo Fender Precision contro il pavimento. La storia del Rock era stata fatta…

La foto che ha cambiato volto all’AIDS

Nel 1990 l’AIDS è una malattia ancora molto fatale, che porta con sé sentimenti di paura e rifiuto, e che era un tabù per la maggior parte dei media. Il giornalista Therese Frare volle sensibilizzare la società impegnandosi a documentare gli ultimi giorni di David Kirby, un’attivista che contrasse l’AIDS durante gli anni ’80 e che andò a casa propria a morire, vicino alla propria famiglia. Il giornalista visse con loro l’agonia di David scattando fotografie scioccanti, fra cui una che venne scelta dall’azienda italiana Benetton per pubblicizzare i propri capi di abbigliamento.

L’esecuzione di Bay Lop

Il 1° febbraio 1968 Bay Lop (originale: Nguyễn Văn Lém), membro del Fronte di Liberazione Nazionale, fu scortato lungo una strada di Saigon. Due giorni prima lo stesso fronte di liberazione aveva ignorato il cessate il fuoco, attaccando una stazione di polizia. Il sovrintendente decise di vendicarsi dell’affronto e pose fine alla vita del giovane miliziano in modo sommario. La foto di Eddie Adams vinse il premio Pulitzer.

I momenti prima del suicidio di fuoco

Thích Quảng Đức era un monaco buddista che combatté contro le persecuzioni del governo estremista cristiano. L’11 giugno del 1963 a Saigon riceve il “battesimo del fuoco” attraverso uno dei più antichi rituali buddisti che servono come preludio alla reincarnazione, immolandosi contro le persecuzioni del governo contro i buddisti. Un compagno lo assiste versando il liquido, che prenderà fuoco poco dopo. Malcolm Browne racconta come il monaco non abbia mosso un muscolo durante gli ultimi attimi di vita, mentre le altre persone vicino a lui si disperavano per il dolore che questi doveva provare.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...