Le opere di Stan Herd sono una forma unica di “arte della terra”. Il suo ultimo pezzo (una copia gigantesca degli ulivi di Van Gogh del 1889) è stato realizzato in un campo a Eagan, vicino Minneapolis. Il Minneapolis Institute of Arts è il museo che ospita il dipinto originale, e ha ingaggiato Herd per realizzare quest’opera unica per celebrare il centenario della loro fondazione. Realizzato soltanto con materiali come rocce, piante e scarti agricoli, è un tributo a Van Gogh stesso, che spesso rappresentava scene di vita rurale nei propri dipinti anche utilizzando materiale vegetale.
Herd realizza le sue opere creando un modello di griglia dell’immagine che vuole raffigurare, e poi lo riporta sul campo. In seguito scava lungo le linee tracciate partendo dall’immagine e le semina con le piante per accentuare le caratteristiche peculiari delle immagini. Anche se è un processo che impiega molto tempo per essere realizzato il risultato finale è senz’altro unico, una tipologia di arte difficilissima che collega l’artista alla natura.
Per realizzare la riproduzione degli Ulivi di Van Gogh è stato necessario un anno intero, e questo progetto va ad aggiungersi alle opere di Stan Herd ospitate ormai in molti paesi del mondo, dagli Stati Uniti all’Australia sino al Giappone. A lui è stato dedicato un lungometraggio dal titolo “HeartWorks“, che ripercorre la sua vita e spiega la sua forma di espressione creativa. Conosciuto come il “Padre della Crop Art”, Hert e le sue opere forniscono un valido spunto per ragionamenti che coinvolgono arte ed ambiente, e del rapporto corretto attraverso il quale coniugare questi due concetti.