Quando fu inaugurata la Torre Eiffel, in occasione dell’Expo del 1889, il progettista Gustave Eiffel divenne celebre per il proprio lavoro, sia a Parigi sia all’estero. L’ingegnere però non volle rinunciare alla possibilità di costruire uno spazio, al terzo piano della torre di Parigi, che fosse riservato soltanto a se stesso. L’appartamento privato di Eiffel non era grande, ma accogliente ed ambitissimo da parte di tutta l’élite parigina, che sognava di vedere la città da oltre 300 metri di altezza.
Sotto: L’interno dell’appartamento come appare oggi. Fotografia di Serge Melki condivisa con licenza Creative Commons via Flickr:
Particolarmente interessante è la nota dello scrittore Henri Girard il quale, nel 1890, in un piccolo volume dedicato alla Tour Eiffel, scrisse che il suo progettista, Gustave Eiffel, era diventato l’oggetto dell’invidia generale tra gli abitanti di Parigi. L’invidia, secondo Girard, non era legata alla fama che la torre aveva fruttato al suo creatore, o ai guadagni economici ad essa connessi, ma, piuttosto, ad una caratteristica della torre:
Eiffel aveva fatto costruire sulla sommità un piccolo appartamento al quale aveva accesso esclusivo
Fotografia di Les Chatfield condivisa con licenza Creative Commons 2.0 via Flickr:
Situato al terzo piano della torre, l’appartamento privato di Eiffel non era grande, ma assai accogliente. In contrapposizione con le travi d’acciaio del resto della torre, l’appartamento era arredato con uno stile semplice, le pareti ricoperte di carta da parati e i mobili scelti in stile tradizionale dell’artigianato francese. All’interno era presente anche un pianoforte a coda, che contribuiva a creare un ambiente che, nel suo complesso, trasmetteva un senso di tradizionalità e comfort. Adiacenti al piccolo appartamento si trovano alcune stanze adibite a laboratorio scientifico.
Sotto: Gustave Eiffel nella camera sperimentale del suo laboratorio aerodinamico
Una volta che la voce dell’appartamento di Eiffel si sparse, l’élite parigina diventò verde per l’invidia, arrivando a offrire allo scienziato cifre folli per affittare, anche solo per una notte, il piccolo rifugio. Eiffel rifiutò qualsiasi offerta, utilizzando lo spazio come luogo di riflessione e intrattenendo ospiti del calibro di Thomas Edison, che gli regalò una delle sue macchine fonografe presentate durante la stessa Expo del 1889.
Caricatura pubblicata il 14 febbraio 1887 sul giornale Le Temps raffigurante Gustave Eiffel mentre sfiora con la mano destra la sommità della sua Torre
Oggi, dopo essere stato chiuso per decenni, l’appartamento è messo in mostra per i visitatori che raggiungono la vetta della Torre. Gran parte degli arredi sono originali, e all’interno ci sono due manichini con le sembianze di Eiffel ed Edison impegnati in un dibattito scientifico.
Fonte: Encyclopedia Britannica.