A Courchevel, sulle Alpi Francesi, si trova una stazione sciistica meta del jet set internazionale da ormai diversi decenni. Nel 1962 per far fronte alla crescente richiesta di canali di comunicazione della città alpina fu costruito un piccolo e spettacolare aeroporto, in grado di collegare Courchevel con voli di linea da diverse località principali. Il successo dell’aeroporto seguì di pari passo la crescente richiesta dell’industria turistica, sino al punto di picco del suo utilizzo avvenuto nel 1992 in occasione dei Giochi Olimpici invernali. Le caratteristiche che rendono unico l’aeroporto sono diverse.
L’altezza della sua ubicazione, 2006 metri sul livello del mare, lo ha fatto definire con il termine di “Altiporto“, utilizzato per pochissimi altri scali al mondo. La difficile fase di avvicinamento, la pista in salita (o in discesa, in caso di decollo), l’assenza di una barriera di sicurezza in fase di decollo (gli aerei si alzano volando letteralmente sul vuoto) e le particolari caratteristiche orografiche dell’aeroporto lo hanno posizionato al settimo posto nella classifica degli aeroporti più pericolosi al mondo dal documentario Most Extreme Airports realizzato dal canale History.
Nonostante l’elevato numero di voli che vi sono transitati è però da registrare il bassissimo numero di incidenti, che si limita ad uno singolo, avvenuto nel 2010, e per giunta non mortale. Anche se non è possibile classificarlo come il più pericoloso, probabilmente proprio per il basso tasso di incidenti, si può certamente affermare che arrivare o partire da Courchevel rappresenti un viaggio spettacolare!
Un decollo a sfioro:
Decollo e atterraggio a Courchevel: