Kim Phúc è l’emblema vivente dell’orrore della guerra, di ogni guerra. La fotografia che la ritrae mentre, a nove anni, corre nuda per strada, urlando per il dolore delle ustioni riportate a seguito di un bombardamento al napalm, è probabilmente la più evocativa della guerra del Vietnam, quella che ha fatto prendere coscienza al mondo intero dell’atrocità di quel conflitto.
L’8 giugno del 1972, la Forza Aerea del Vietnam del Sud fece cadere alcune bombe al napalm su Trang Bang, il villaggio della piccola Kim, che era stato attaccato e occupato dalle forze del Vietnam del Nord. La bambina, insieme ad un gruppo di civili e di soldati del Vietnam del Sud, stava fuggendo dal Tempio Caodai verso delle postazioni di sicurezza, quando un pilota sud-vietnamita, scambiando il gruppo per soldati nemici, sganciò una bomba che uccise due cugini di Kim Phuc e altri due abitanti del villaggio. La bambina rimase gravemente ustionata e si strappò i vestiti in fiamme. Il fotografo dell’Associated Press Nick Ut realizzò una delle immagine più conosciute al mondo, quella di Kim Phúc che corre nuda insieme ad altri abitanti del villaggio, soldati e fotoreporter, urlando Nong quá, Nong quá (troppo caldo, troppo caldo).
Gli editori del New York Times furono inizialmente riluttanti a pubblicare la foto, a causa della nudità della bambina, ma poi si convinsero; il giorno successivo fu messa sulla prima pagina del New York Times una versione ritagliata dell’immagine, da cui erano state rimosse le figure dei fotoreporter. Grazie a questa fotografia, che divenne la Foto dell’Anno del World Press per il 1972, Nick Ut vinse il premio Pulitzer.
Forse qualcuno si chiede come può reagire un fotografo di fronte ad un dolore così devastante. Nick Ut prese Kim e gli altri bambini feriti, e li accompagnò al Barsky Hospital di Saigon. I medici dissero che probabilmente Kim non sarebbe sopravvissuta, a causa della gravità delle ustioni, ma dopo 14 mesi di degenza e 17 interventi chirurgici, la bambina tornò a casa. Ut fece visita a Kim per tutto il periodo in cui rimase a Saigon.
Quando la foto fu pubblicata, l’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, ebbe dei dubbi sulla sua autenticità. Il fotografo commentò così: “Anche se è diventata una delle immagini più memorabili del XX secolo, il presidente Nixon una volta ha messo in dubbio l’autenticità della mia fotografia, quando l’ha vista sui giornali il 12 Giugno 1972… L’immagine per me, e senza dubbio per molti altri, non avrebbe potuto essere più reale. La foto era autentica tanto quanto la guerra del Vietnam. L’orrore della guerra del Vietnam fotografato da me, non doveva essere “fissato”. Quella bambina terrorizzata è ancora oggi viva, ed è diventata una testimonianza eloquente dell’autenticità di quella foto, che in definitiva ha cambiato entrambe le nostre vite.”
E’ poco conosciuto il video girato dal cameraman Alan Downes per il notiziario della rete televisiva britannica ITN, che mostra gli eventi successi prima e dopo lo scatto della celebre fotografia. Nei frame si vedono i giornalisti, vestiti con tute militari, che danno acqua ai bambini, si può notare la gravità delle ustioni di Kim, e si vede una donna che tiene in braccio il suo bambino, anche lui gravemente ustionato.
Oggi Kim vive in Canada, insieme con il marito e i suoi due figli. Tramite la KIM Phuc Foundation si occupa di sostenere i bambini vittime delle guerre di tutto il mondo.