Khutulun: la pronipote di Gengis Khan fu uno dei guerrieri più temibili dell’Asia

Gran parte di ciò che si sa di Khutulun deriva dai resoconti storici scritti da Marco Polo e dallo storico persiano Rashad al-Din. Khutulun, l’unica figlia di Kaidu e pronipote di Genghis Khan, era una principessa mongola e un temibile guerriero.

Il Re Kaidu governava una vasta zona fra la Mongolia, l’India e la Cina, e la principessa Khutulun era la sua figlia preferita.

Marco Polo descrisse Khutulun come una superba guerriera, una che poteva cavalcare tra i ranghi nemici e afferrare un prigioniero con la stessa facilità con cui un falco afferra un pollo.

La sua forza fisica e l’abilità nel tiro con l’arco, nell’equitazione e nella battaglia la resero una guerriera temibile, perfetta spalla destra del padre durante le campagne militari.

Insieme, i due hanno combattuto gli eserciti della dinastia Yuan e hanno mantenuto i loro domini sulla Mongolia occidentale e sulla Cina. Oltre ad aiutare il padre nelle sue campagne militari, Khutulun era una ascoltatissima consigliera di Kaidu riguardo questioni militari e politiche.

La principessa era famosa nel regno per le sue doti atletiche e si rifiutava di sposare qualsiasi pretendente a meno che non fosse in grado di sconfiggerla in una competizione, composta prima dalla lotta e poi da una corsa a cavallo. Sempre vittoriosa, pretendeva dei cavalli da qualsiasi uomo decidesse di sfidarla, e riuscì in questo modo ad arricchire di 10.000 animali l’esercito del padre.

Come detto, molto di quel che si sa di Khutulun deriva dai resoconti storici scritti da Marco Polo e dallo storico persiano Rashad al-Din, e molti dei dettagli storici che raccontano la sua vita sono confusi. Esistono diverse versioni sul suo matrimonio.

Una versione degli eventi racconta che erano in molti a credere a una relazione incestuosa tra la principessa e il padre. Rendendosi conto degli effetti negativi che queste voci avevano sulla reputazione del padre, Khutulun scelse di sposare un uomo senza prima lottare con lui. Secondo il racconto di Rashad al-Din, la principessa finalmente si innamorò e sposò un sovrano mongolo, di nome Ghazan, in Persia. In altri resoconti, Khutulun sposò un prigioniero di bell’aspetto che aveva attentato alla vita del padre, il sovrano Kaidu.

In ogni caso, a un certo punto accettò di prendere un marito, ma rimase imbattuta come lottatrice e il suo dominio fisico e atletico sugli uomini rimase incontestabile.

Il Re Kaidu voleva nominarla come khan che gli succedesse dopo la sua morte, ma sotto la forte pressione dei suoi quattordici fratelli, Kaidu scelse infine uno dei figli maschi, Orus. Khutulun accettò quindi di sostenere politicamente Orus, a patto di esser nominata comandante dell’esercito. La coppia di fratelli mantenne l’alleanza fino alla morte della donna, che avvenne per cause sconosciute nel 1306.

La sua storia è stata l’ispirazione per varie altre opere in tutta Europa, tra cui le favole dello studioso francese Francois Petis de La Croix e la Turandot, la celebre opera incompiuta del compositore italiano Giacomo Puccini. Questi racconti immaginari si sono mescolati con documenti storici e hanno aggiunto fascino e mistero alla vita della principessa mongola.

Sotto, Turandot, regia Roberto De Simone, Elena Pankratova è Turandot. Gennaio 2012, Teatro Comunale di Bologna.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...