Ci sono state molte discussioni su chi sia stato il vero “padre” della fotografia “di strada”. Il francese Eugene Atget ha spesso ottenuto questo titolo, ma le sue fotografie ritraggono principalmente opere architettoniche, mettendo in secondo piano le persone. C’è un altro fotografo, lo scozzese John Thomson, che può invece essere considerato a maggior ragione il primo fotografo di strada. Thomson, che nacque nel 1837, cominciò a fotografare le strade di Londra nel 1872, al ritorno da alcuni viaggi nell’est del paese. I soggetti delle sue fotografie furono i poveri della città di Londra, e il suo lavoro documentò la loro vita, vissuta per molta parte della giornata in strada.
A differenza dagli odierni fotografi, che rubano scatti senza che i protagonisti nemmeno se ne accorgano, Thomson doveva prima conoscere i propri soggetti, e chiedere loro di restare fermi mentre lui sistemava l’ingombrante attrezzatura fotografica. Insieme con il giornalista radicale Adolphe Smith, Thomson realizzò due libri di fotografie di strada. Tra il 1876 e il 1877 i due pubblicarono una rivista mensile intitolata “Steet Life in London”, con le foto di Thomson e le interviste di Smith, più tardi riunite in un volume che portava lo stesso nome. Nel 1881 fu pubblicato il volume “Street Incidents”.
Tutto questo, per inciso, quattro anni prima che George Eastman rivoluzionasse il modo di fare fotografia, con le sue pellicole trasparenti. Entrambi i libri sono considerati un reale spaccato sulla vita dei poveri della città di Londra, e oggi sono molto difficili da trovare. La prima edizione di Street Incident è attualmente in vendita a 17,500$ al Bauman Rare Books di Philadelphia negli Stati Uniti.
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Sotto, un ritratto del fotografo: