John Pemberton inventò la Coca Cola ma morì poverissimo e dipendente dalla Morfina

La Coca-Cola è senza dubbio la bevanda analcolica più conosciuta e famosa al mondo, sia per la bibita sia per le famose bottigliette in vetro (poi replicate in plastica) dalle forme tondeggianti. Coca Cola, insieme ad altre poche aziende multinazionali, fu uno dei simboli negativi della globalizzazione durante la fine degli anni ’80 e ’90, un colosso di dimensioni enormi in grado di raggiungere ogni latitudine e vendere la propria bevanda a (quasi) chiunque. L’azienda ha oggi oltre 130 mila dipendenti e fatturati da record, ma la sua storia cominciò in un modo decisamente strano.

Il primo Coupon per un bicchiere gratuito di Coca Cola, stampato nel 1888:

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La bevanda fu inventata da John Pemberton, medico e farmacista originario di Rome, in Georgia, che combatté nella Guerra Civile Americana dalla parte dell’esercito confederato. Nell’aprile del 1865, Pemberton prese parte alla battaglia di Columbus, da molti considerata come lo scontro finale della guerra ormai al termine. Durante i combattimenti fu ferito al petto da una sciabolata, venendo salvato dai medici del campo. A seguito della ferita, Pemberton utilizzò a lungo la morfina, della quale, come molti altri reduci, divenne presto dipendente.

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Alla ricerca di un metodo per ovviare alla dipendenza, Pemberton iniziò a cercare una soluzione creando una bevanda che la sostituisse. Nel 1866, un anno dopo la battaglia di Columbus, iniziò a vendere una bevanda dal nome “Pemberton’s French Wine Coca”. Il drink alcolico, un vino di cola, veniva prodotto all’interno della sua farmacia “Pemberton Aquila and Drug House”. La bevanda veniva pubblicizzata come antidolorifica, anti-depressiva e afrodisiaca, e guadagnò notevole popolarità all’epoca, anche se non risolse la dipendenza da morfina del farmacista.

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Nel 1886 la contea di Atlanta introdusse una legge per i residenti che impediva loro di produrre, acquistare o vendere alcool, una prima avvisaglia di quella che divenne, oltre 30 anni in seguito, la legge federale sul proibizionismo.

Pemberton fu quindi costretto a modificare la propria bevanda, trasformandola in analcolica

John ottenne l’aiuto del farmacista e amico di lunga data Willis E. Venable, e insieme riuscirono a creare una prima versione della famosa Coca Cola. Inizialmente lo scopo era quello di realizzare una vera e propria medicina, ma Pemberton mescolò accidentalmente lo sciroppo con l’acqua gassata e inventò la Coca Cola che tutti noi conosciamo. Pemberton e socio intuirono il potenziale della bibita, e prevedevano che un giorno sarebbe diventata popolare a livello nazionale. Inizialmente la Coca Cola ebbe un’accoglienza tiepida, e Pemberton iniziò a vendere alcune quote dell’azienda ad alcuni imprenditori di Atlanta. Poco dopo aver inventato la Coca Cola, Pemberton iniziò a peggiorare di salute, assumendo dosi sempre più massicce di morfina.

L’antidolorifico era diventato assai costoso, e l’inventore spese tutti i propri risparmi, cifre decisamente ingenti, per approvvigionarsene in continuazione.

Morì nel 1888 di cancro allo stomaco, malato terminale e senza più un soldo

John Pemberton riuscì comunque a lasciare alcune quote, che oggi varrebbero miliardi di dollari, al figlio Charles. Questi era però decisamente poco interessato alla vita da imprenditore, e vendette rapidamente le proprie azioni dell’azienda. Charles Pemberton morì nel 1894, soltanto sei anni dopo il padre, dipendente anch’egli dalla morfina. Nessun Pemberton assistette mai al successo commerciale che ebbe Coca Cola.

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Il nome “Coca Cola” venne scelto da Frank Mason Robinson, socio di Pemberton, ma fu Asa Griggs Candler, imprenditore di Atlanta, a comprare la formula e l’azienda per 2.300 dollari nel 1887, rendendola negli anni la più ricca azienda produttrice di bibite al mondo.


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