Jesse James: il Bandito-Eroe Popolare ucciso dal “Codardo” Robert Ford

È il 1863. La Guerra Civile imperversa sugli Stati Uniti da circa due anni e il Missouri è vittima della guerriglia fra i confederati clandestini, i Bushwhackers, e le milizie locali affiliate all’Unione, i temibili Jayhawkers. Da un lato i sudisti e dall’altro i nordisti, per farla semplice. In primavera questi ultimi stanno dando la caccia al bandito William Clarke Quantrill e giunge voce che potrebbe nascondersi nei paraggi di Kearney, la città natale di un membro della sua banda, un certo Frank James.

Frank James, fratello maggiore di Jesse – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

È una mattina come tante quando gli unionisti irrompono nella fattoria dei James e fanno valere la legge marziale. Il quindicenne Jesse sta arando i campi insieme al patrigno Samuel; sua madre Zerelda è in casa a sbrigare le faccende domestiche. Succede tutto nel giro di pochi istanti. Alcuni soldati prendono Samuel e lo interrogano.

«Dov’è Quantrill?».

William Quantrill – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La stessa domanda la rivolgono a Zerelda.

«Dov’è Quantrill? Dove si nasconde?».

Zerelda James, madre di Frank e Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nessuno di loro due lo sa, ma i nordisti quest’opzione non la accettano. Zerelda ha una pistola puntata in faccia; Jesse viene prima minacciato con le baionette e poi frustato. Il dottor Samuel, invece, sperimenta una tortura peggiore. I soldati lo impiccano a un albero vicino al fienile, tagliano la corda prima che soffochi e insistono con la domanda.

«Dov’è Quantrill?».

William Quantrill – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La risposta non cambia e ripetono l’operazione altre tre volte, finché il collo dell’uomo inizia a scorticarsi per l’attrito con la corda.

Un’ultima volta:

«Dov’è Quantrill?».

La fattoria dei James a Kearney – Immagine di Americasroof condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

Le proteste di Zelda sono inutili. I Jayhawker arrestano Samuel e lo portano via. Jesse guarda la madre, le mostra le ferite sulla schiena e le fa una promessa: si sarebbe unito ai Bushwhackers e avrebbe cercato vendetta.

E’ così che ha inizio la leggenda di Jesse James

Il dottor Reuben Samuel, terzo marito di Zerelda James e patrigno di Frank e Jesse – Immagine condivisa con licenza Fair use via Wikipedia

Gli anni della Guerra Civile

Jesse Woodson James nasce a Kearney, nella contea di Clay, nel Missouri, il 5 settembre del 1847. Suo padre Robert è un pastore battista che muore nel 1850 durante un viaggio in California, e sua madre Zerelda si risposa altre due volte, con Benjamin Simms nel 1852 e con il dottor Reuben Samuel nel 1855.

Robert James, padre di Frank e Jesse – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Allo scoppio della Guerra Civile il Missouri è uno stato diviso in parti uguali fra nordisti e sudisti, un equilibrio precario che causa spargimenti di sangue fra i guerriglieri delle due fazioni. Nei primi mesi del 1863 Frank James si unisce alla banda di William Quantrill e, dopo il blitz dei nordisti alla fattoria, anche il fratello minore Jesse inizia la lotta armata contro di loro. Nell’inverno a cavallo fra il ’63 e il ’64, i due James combattono in una squadra guidata da tale Fletch Taylor, ma il bandito perde un braccio e i due fratelli passano sotto il comando di William Anderson, anche detto Bloody Bill.

Bloody Bill Anderson – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il 27 settembre del 1864 la banda di Anderson intercetta un treno che sta trasportando dei soldati dell’Unione in licenza e, con circa 120 morti, dà vita al celebre massacro di Centralia, un evento che inasprisce i toni della guerriglia. Il 26 ottobre Bloody Bill muore in un’imboscata ad Albany, e i fratelli James si separano.

Foto post-mortem di Bloody Bill Anderson – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Frank segue Quantrill nel Kentucky; Jesse rimane nel Missouri con gli uomini di Archie Clement, un luogotenente di Anderson, e subisce una gravissima ferita al petto durante la disfatta dei Bushwhackers.

Il bandito Archie Clements (il primo da sinistra) nel 1863 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La guerra si conclude il 23 giugno del 1865 ma il Missouri resta uno stato diviso e, nonostante la resa delle bande clandestine e la fine ufficiale della guerra civile, i contrasti e i malcontenti sono all’ordine del giorno. Per alcuni mesi Jesse rimane in convalescenza nella casa di Harlem di suo zio, dove sua cugina di primo grado e futura moglie, Zerelda Mimms, si prende cura di lui e lo rimette in forze. Poi, quando ha diciott’anni, riunisce Frank e gli irriducibili di Clement sotto un’unica banda di fuorilegge.

Zerelda Mimms, cugina e moglie di Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La vita da fuorilegge e la nascita del mito

Il suo obiettivo è continuare la lotta armata contro gli unionisti, anche in modo illegale, e il 13 febbraio del 1866 lui e i suoi uomini effettuano con successo una rapina a una banca di Liberty. Con l’aggiunta di Cole Younger e dei suoi fratelli Jim, John e Bob, intorno al 1868 nasce la famigerata James-Younger Gang, il più grande incubo di banche, negozi e diligenze del Missouri e dintorni.

La banca di Liberty rapinata da Jesse James – Immagine di Americasroof condivisa con licenza CC BY-SA 2.5 via Wikipedia

Il nome di Jesse sale alla ribalta il 7 dicembre del 1869, quando la Gang effettua una rapina alla Daviess Country Savings Association di Gallantin. Leggenda vuole che, in quell’occasione, Jesse uccida a sangue freddo il cassiere John Sheets scambiandolo per Samuel Cox, l’ufficiale unionista che aveva ucciso il suo mentore Bloody Bill in un’imboscata.

La rapina alla banca di Gallantin in un’illustrazione d’epoca – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

In uno stato come il Missouri, colpito duramente dagli strascichi della Guerra Civile, Jesse James diventa sinonimo di Robin Hood, con giornalisti e scrittori che lo innalzano a eroe romantico che ruba ai ricchi per dare ai poveri. In realtà non ci sono prove che abbia mai donato parte dei bottini a qualcuno all’infuori della banda, ma, poco importa. L’opinione pubblica ha deciso:

Jesse James è la voce del malcontento del sud

Anche se si macchia di crimini efferati è lui la vera vittima, e i veri criminali sono gli unionisti che lo perseguitano fin da ragazzino. Nei cosiddetti dime novel, letteralmente romanzi da dieci centesimi, Jesse James è il protagonista di grandi storie di riscatto, di avventure la cui illegalità è giustificata da un comune sentimento di vendetta.

Un dime novel del 1901 incentrato su Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Jesse stesso capisce l’opportunità e sfrutta la sua popolarità per rivendicare la sua innocenza con dei messaggi ai lettori del Kansas City Times. Dice che è un formidabile tiratore, un grande stratega, ma è non un fuorilegge. I suoi sono discorsi politici contro la classe dirigente, contro i corrotti, contro quelli che lui identifica come i veri criminali che si fregiano di riconoscimenti impregnati di sangue del sud.

L’editore John Newman Edwards – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

L’attenzione mediatica gli conferisce un grande ascendente popolare e, nel 1869, il governatore del Missouri, Thomas Crittenden, mette per la prima volta una taglia sulla sua testa, ma Jesse non ha alcuna intenzione di fermarsi e la James-Younger Gang prosegue per la sua strada.

John Younger, membro della James-Younger Gang – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

L’azione più spettacolare ha luogo il 21 luglio del 1873, quando Jesse e compagni fanno deragliare un treno della Rock Island Line a ovest di Adair, nell’Iowa, e mettono le mani su un bottino di 3.000 dollari, pari a circa 70 o 80 mila dollari odierni.

Cole Younger intorno al 1915 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Dal 1874 gli danno la caccia anche i fratelli Pinkerton, fondatori dell’omonima agenzia investigativa di Chicago, e l’anno successivo vanno a Kearney, nella speranza di trovare uno fra Jesse e Frank nascosto nella fattoria di famiglia.

Allan Pinkerton (a sinistra) con il presidente Lincoln – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Catturarli è una priorità e i Pinkerton hanno licenza di giocare sporco, anche a costo di mettere a repentaglio la vita di chi non c’entra niente. Nella notte del 25 gennaio del 1875, Allan Pinkerton ordina ai suoi uomini di dar fuoco alla casa, ma dei due banditi non c’è traccia. Nell’incendio la madre dei banditi, Zerelda, perde un braccio; suo figlio James Archie, fratellastro di Jesse, è meno fortunato e muore per le conseguenze delle ustioni.

Allan Pinkerton – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La fine della James-Younger Gang e la nuova banda

Il 7 settembre del 1876 la James-Younger Gang decide di rapinare la First National Bank di Northfield e, intorno alle 14:00, si divide in due gruppi. Jesse, Bill Stiles, Clell Miller, Cole e Jim Younger restano fuori per fare da palo; Frank, Charlie Pitts e Bob Younger entrano e chiedono al cassiere Joseph Lee Heywood di aprire la cassaforte.

Joseph Lee Heywood, il cassiere – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il piano va in fumo quando il ragazzo si rifiuta di eseguire l’ordine e all’esterno i residenti si insospettiscono e attaccano i banditi. L’epilogo è una sparatoria che porta all’uccisione o alla cattura di tutti i membri della banda, a eccezione dei fratelli James, con Jesse che assume lo pseudonimo di Mr. Howard e scappa in Tennessee con Frank.

Cole Younger dopo la cattura nel 1876 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Dopo il colpo fallito seguono due anni senza rapine e assalti alle diligenze, profilo basso e nessun guaio con la legge, ma Jesse non vuole affatto ritirarsi e, nel 1879, torna alla vita di sempre con nuovi compagni che, però, non spiccano per lealtà e coraggio. I suoi vecchi soci sono stati tutti ex Bushwhackers, quindi sudisti come lui, uomini temprati dalle atrocità dei Jayhawker, i nordisti, e in cerca di riscatto. In tutti i casi gestisce una banda con cui è difficile bissare i successi della defunta James-Younger Gang.

Jim Younger dopo l’arresto nel 1876 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Dopo alcune scorribande nel Tennessee, Crittenden inasprisce la caccia all’uomo con una taglia di ben 10.000 dollari, ma i tempi sono cambiati e Jesse non è più il grande fuorilegge dei tempi d’oro. È irrequieto, guardingo, sempre sul chi vive. Tranne che per suo fratello Frank e i due nuovi membri della banda, Charles e “Bob” Ford, sembra non fidarsi più di nessuno, come se chiunque potesse venderlo alle autorità da un momento all’altro.

Charles Ford – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nel 1881, si trasferisce con la moglie e i tre figli a St. Joseph, nel Missouri. I due Ford lo seguono e vanno a vivere con lui. Frank, invece, si stabilisce in Virginia e rinuncia al crimine. Jesse può contare solo su Charles e Bob, ma non sa che, nel frattempo, Crittenden li ha convinti a tradirlo.

Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Si tratta solo di trovare il momento giusto e i fratelli Ford pazientano un giorno, due, tre. I giorni diventano settimane, le settimane diventano mesi, ma non si presenta nessuna occasione propizia e la fase di stallo si protrae fino alla mattina del 3 aprile del 1882.

Frank (a sinistra) e Jesse (a destra) James nel 1872 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La morte di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

Jesse si sveglia di buon’ora e fa colazione con i Ford. È pensieroso come al solito e, mentre è in soggiorno a leggere il giornale, vede una finestra aperta. Tutti lo conoscono come Mr. Howard, non come Jesse James, e non può rischiare che un passante lo veda aggirarsi armato per casa.

Sarebbe troppo sospetto

La casa di St. Joseph dove Jesse James fu assassinato – Immagine di Rotatebot condivisa con licenza CC BY-SA 2.5 via Wikipedia

Si slaccia il cinturone con i due revolver e li adagia sul divano, poi fissa un quadro sulla parete. È storto; allora prende una sedia e ci sale sopra per raddrizzarlo. I fratelli Ford si scambiano uno sguardo d’intesa, estraggono le pistole e prendono la mira. Jesse è di spalle e disarmato:

Adesso o mai più

L’omicidio di Jesse James in un’illustrazione d’epoca – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Charles non ha il coraggio; suo fratello sì. Colui che passerà alla storia come “il codardo Robert Ford” preme il grilletto e, con una pallottola in testa, uccide il trentaquattrenne Jesse James.

Una xilografia mostra Robert Ford che spara a Jesse James alla schiena mentre appende una foto a casa sua. Il fratello di Ford, Charles, osserva

Sotto, il video tratto dal film “La morte di Jesse James in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”:

Le conseguenze dell’omicidio

La notizia dell’omicidio si sparge in poco tempo e le autorità arrestano gli assassini, che, in un solo giorno, sono dichiarati colpevoli, condannati all’impiccagione e graziati dal governatore Crittenden come parte dell’accordo che avevano stretto per uccidere il bandito Jesse James.

Thomas Theodore Crittenden, governatore del Missouri – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Ma il risultato non è quello sperato. La morte di Jesse non mette fine al suo mito, anzi, ne ingigantisce la leggenda e dà vita alla celebre canzone popolare La Ballata di Jesse James, oltre che a una nuova ondata di romanzi e articoli in suo onore.

La Ballata di Jesse James – Bruce Springsteen

I fratelli Ford si credono degli eroi e girano gli Stati Uniti mettendo in scena la rievocazione dell’omicidio. Il pubblico, però, non gradisce e l’unico encomio che si guadagnano è il nome di Giuda: traditori.

Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Charles si ammala di tubercolosi, diventa dipendente dalla morfina e si suicida il 6 maggio del 1884. Bob sfrutta i soldi della taglia, apre un saloon a Creed, in Colorado, e cerca di ricominciare, ma l’8 giugno del 1892 il quarantaduenne Edward O’Kelley entra nel suo locale con un fucile a canne mozze e lo saluta mentre è di spalle:

Ciao, Bob

Robert Ford – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Robert si gira ed Edward lo uccide con un colpo alla gola. Il tribunale lo dichiara colpevole di omicidio e lo condanna all’ergastolo, ma l’aver vendicato la morte di Jesse James gli vale una petizione di 7.000 firme che convince i giudici a rimetterlo in libertà nel 1902, dopo 10 anni di carcere.

Edward Capehart O’Kelley nel 1890 circa – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il codardo Robert Fort riposa in un cimitero di Richmond. Sulla sua lapide è scritto:

L’uomo che ha sparato a Jesse James

La morte di Robert Ford in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

Su quella del leggendario bandito del Missouri, invece, sua madre Zerelda ha fatto incidere questo epitaffio:

In amorevole memoria del mio amato figlio,

assassinato da un traditore e vile

il cui nome non è degno di apparire qui

La tomba di Jesse James – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia
Jesse James fotografato Post Mortem

Fonti:

Jesse James – Wikipedia inglese

Robert Ford – Wikipedia inglese

James-Younger Gang – Wikipedia inglese

Jesse James and Frank James – Enciclopedia Britannica

Nicola Ianuale

Laureato in Lettere Moderne all'Università degli studi di Salerno. Sono uno scrittore e un grande appassionato di letteratura, cinema e storia. Ho pubblicato un romanzo di narrativa, “Lo scrittore solitario”, e un saggio, “Woody Allen: un sadico commediografo”, entrambi acquistabili su Amazon. Gestisco la pagina Instagram @lo_scrittore_solitario_ dove pubblico post, curiosità su film e libri e ogni giorno carico un quiz sulla letteratura.