Chissà perché uno scrittore di successo come James Matthew Barrie – definito “genio” da un altro scrittore del calibro di Robert Louis Stevenson – poco prima di morire appuntò su un taccuino una frase inquietante: “Che Dio maledica chiunque scriva una mia biografia”?
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
JM Barrie nel 1901
Forse perché sapeva di avere un lato oscuro, che presto o tardi sarebbe saltato fuori? Difficile dirlo oggi, dopo che molti biografi si sono cimentati nell’impresa, nonostante il minaccioso avvertimento, raggiungendo conclusioni diverse.
Barrie viene solitamente descritto come un uomo gentile, che amava i bambini e i cani di grossa taglia, oltre che di buon cuore: dopotutto ha lasciato i diritti d’autore del suo libro Peter Pan ad un ospedale per bambini di Londra. Eppure non tutti la pensano così.
Secondo Piers Dudgeon, autore di Neverland (il lato oscuro di Peter Pan), Barrie era un ometto impotente che cercò di crearsi la famiglia che non poteva avere, manipolando cinque fratelli (e i loro genitori): i bambini Llewelyn Davies.
I bambini Llewelyn Davies con il padre
Prima di diventare uno scrittore famoso, Barrie non aveva avuto una vita facile: era un bimbo piccolo, gracile e soprattutto poco amato: dopo un incidente in cui morì il fratello David, il preferito dalla madre, James fu spedito in collegio, quando aveva solo otto anni.
Dopo la laurea conseguita all’Università di Edimburgo si trasferì a Londra, per tentare di sfondare come scrittore
Dopo alcuni fallimenti, divenne un apprezzato autore teatrale, e nel 1894 si sposò con un’attrice, Mary Ansell. I due divorzieranno dopo qualche anno, perché, a detta della donna, il matrimonio non era stato consumato. In quel periodo Barrie fece l’incontro fondamentale della sua vita: mentre era ai Giardini di Kensington con il suo cane, James incontrò casualmente due dei cinque figli di Sylvia e Arthur Davies, al parco con la governante. George, Jack, Peter, Michael e Nicholas diventeranno il centro della vita dello scrittore: trascorreva con loro le sue giornate, inventando storie e giocando ai pirati. Ispirandosi ai bambini, Barrie scrisse, in due copie (una per sé e una per i bambini, che fu smarrita dal padre in treno), I Bimbi smarriti di Black Lake Island, ma solo nel 1904 debuttò con lo spettacolo teatrale di “Peter Pan, o il ragazzo che non voleva crescere”, che venne poi trasformato nel libro che lo consacrò fra i maggiori autori mondiali “Peter e Wendy”, del 1911, e poi semplicemente “Peter Pan”.
Sotto, l’unica copia di “The Boy Castaways” conservata alla biblioteca di Yale, al cui interno si trovano le fotografie dei ragazzi Davies:
Sotto, una delle fotografie del libro:
Boy Castaway#2:
James Barrie come Capitan Uncino, e Michael Davies come Peter Pan – Agosto1906
La dedizione di Barrie potrebbe essere vista come una straordinaria fortuna per dei bambini, ma in realtà sono in molti a non considerarla tale. Lo scrittore David Herbert Lawrence disse:
James Matthew Barrie ha un tocco fatale per coloro che ama: (essi) muoiono
In effetti, la famiglia Davies fu colpita da molte tragedie: il padre e la madre dei ragazzi morirono prematuramente a tre anni di distanza l’uno dall’altra (1907 e 1910); George, il maggiore dei figli, perse la vita nel 1915, combattendo durante la Prima Guerra Mondiale; nel 1921, a 20 anni, Michael annegò insieme a un amico – che forse era anche il suo amante – mentre studiava a Oxford (la loro morte viene ritenuta un suicidio); nel 1959 Jack morì per una malattia ai polmoni, mentre Peter si suicidò nel 1960, perseguitato dall’identificazione con Peter Pan e da altri problemi personali. Solo il più piccolo, Nicholas, è sfuggito a quella che potrebbe sembrare una specie di maledizione.
- Arthur Davies morì nel 1907 di cancro
- Sylvia Davies morì nel 1910 di cancro
- George Davies morì nel 1915 in Trincea
- Michael morì nel 1921 durante un annegamento/suicidio
- Jack morì di malattia nel 1959
- Peter di suicidò nel 1960
Michael Llewelyn Davies
Sylvia Davies
Alla morte di Sylvia Davies, Barrie aveva adottato i cinque orfani, ma questo atto di generosità venne scambiato per qualcos’altro: come Lewis Carroll, anche Barrie in seguito fu accusato di pedofilia, secondo i ragazzi Davies ingiustamente. Nicholas, ormai adulto, smentì le accuse, lasciando pochi dubbi sui secondi fini del grande scrittore.
Frasi ambigue scritte in alcuni dei libri di Barrie vennero però interpretate negativamente, ma come le fotografie di bambine di Carroll, queste non sono che illazioni di una presunta pedofilia. Tuttavia, la presenza di Barrie deve essere stata ingombrante, se prima di buttarsi sotto a un treno Peter decise di distruggere quasi tutte le lettere che James aveva scritto a Michael. La verità è probabilmente da ricercare nella condizione di Barrie che, secondo la figlia di Nicholas, non dimostrava pulsioni sessuali: non voleva soddisfare un desiderio da adulto, ma piuttosto cercava il contatto con i bambini per tornare a un’età dell’innocenza rappresentata dall’eterna fanciullezza, il non-luogo dove nessuno invecchia e dove le madri sono solo un sogno amorevole:
l’Isola che non c’è
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