J.R.R. Tolkien chiese la mano di Edith con una Lettera dopo 3 Anni di Silenzio

L’autore de “il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e altri racconti del genere fantasy J.R.R. Tolkien incontrò Edith Mary Bratt, che aveva tre anni più di lui, dopo che lui e suo fratello Hilary Arthur Reuel si trasferirono nella pensione di Duchess Road, a Edgbaston, Birmingham. Secondo Humphrey Carpenter,

Edith e Ronald iniziarono a frequentare le sale da tè di Birmingham, in particolare una che aveva un balcone che si affacciava sul marciapiede. Ci si sedevano a gettare gli “sugarlumps” nei cappelli dei passanti, passando di tavolo in tavolo sino a quando la zuccheriera non diventava vuota. Per due persone nella loro condizione, il coinvolgimento sentimentale era quasi inevitabile. Entrambi erano orfani e bisognosi d’affetto, e nell’estate del 1909 decisero che era “amore”…

Fotografia in Copertina: J.R.R. Tolkien nel 1916 e la tomba dei due coniugi, con riportati i nomi “Luthien” e “Beren”, protagonisti della storia d’amore del Silmarillion

Padre Morgan, che era il tutore di Tolkien, vide Edith come la ragione del calo di rendimento scolastico del giovanissimo studioso. Inoltre riteneva la relazione con una donna più anziana, e per giunta protestante, assolutamente “sfortunata”. Morgan proibì dunque a Tolkien di frequentare la ragazza sino all’età di 21 anni. Il giovane Ronald obbedì letteralmente al diktat, anche perché il severo tutore gli aveva promesso che avrebbe interrotto la sua carriera universitaria in caso di sgarri.

Sotto, il busto di Tolkien esposto nella cappella dell’Exeter College di Oxford:

Busto-Tolkien-OxfordImmagine condivisa via Wikipedia

In una lettera del 1941 a suo figlio Michael, Tolkien ricordava:

Ho dovuto scegliere fra disobbedire e soffrire o ingannare un tutore che era stato un padre per me, molto più che la maggior parte dei padri. La storia d’amore rimase sospesa sino a quando non ebbi 21 anni. Non rimpiango la mia decisione, anche se fu molto dura. Ma non fu colpa mia. Lei era completamente libera e non aveva voti nei miei confronti, e non avrei potuto che lamentarmi con me stesso se si fosse sposata con qualcun altro. Per quasi tre anni non le scrissi. Gli effetti negli studi non furono del tutto positivi, infatti durante il primo periodo caddi in preda a un’insana follia e al lassismo, sprecando buona parte del primo anno di College“.

La sera del suo ventunesimo compleanno, Tolkien scrisse ad Edith, che viveva con un amico di famiglia (C.H. Jessop) a Cheltenham. Egli dichiarò che non aveva mai smesso di amarla, e le chiese di sposarlo.

Edith rispose che aveva già accettato la proposta di George Field, il fratello di uno dei suoi compagni di scuola

Edith affermò tuttavia che aveva accettato di sposare Field solo perché si sentiva messa “sullo scaffale”, e aveva dubitato che Tolkien fosse ancora interessato a lei. 5 giorni dopo il compleanno dello scrittore, l’8 gennaio del 1913, Tolkien viaggiò in treno fino a Cheltenham e incontrò Edith. I due fecero una passeggiata in campagna, si sedettero sotto un viadotto ferroviario, e parlarono.

Alla fine della giornata Edith aveva accettato la proposta di Tolkien

Scrisse a Field che rinunciava al fidanzamento e gli restituì l’anello. Il fidanzato rifiutato era “terribilmente sconvolto in un primo momento”, e la famiglia Field si sentì “offesa e arrabbiata”. Dopo aver appreso di nuovi piani di Edith, Jessop scrisse al tutore della ragazza: “Non ho nulla contro Tolkien, è un gentiluomo colto, ma le sue prospettive sono di estrema povertà. Sarebbe stato diverso se avesse scelto di impegnarsi in una professione“. Dopo essersi fidanzata, Edith fu spinta da Tolkien a convertirsi al cattolicesimo. Jessop, compagno di appartamento, era fortemente anticattolico, ed ordinò ad Edith di trovare un altro alloggio.

Edith Bratt e Ronald Tolkien si fidanzarono ufficialmente nel gennaio del 1913, e si sposarono nella chiesa di Santa Maria Immacolata a Warwick, il 22 marzo 1916. Nella sua lettera del 1941 a Michael, Tolkien espresse una grande ammirazione per la volontà della moglie di “sposare un uomo senza lavoro, pochi soldi e senza prospettive, a parte l’alta probabilità di essere ucciso durante la Grande Guerra”.

Sulla loro tomba, oggi, sono riportati i nomi di “Luthien” per Edith e di “Beren” per John Ronald, protagonisti del romanzo “Beren e Lúthien” pubblicato ne “Il Sismarillion” dell’autore inglese. Il romanzo narra delle avventure dell’uomo Beren e dell’immortale fanciulla elfica Lúthien.

Sotto, un video ci mostra il sepolcro della coppia:

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...