Irina Romanova e Felix Yusupov: dall’Omicidio Rasputin all’Esilio di Parigi

Irina e Felix furono la coppia più ammirata dell’aristocrazia russa ante rivoluzione ma sono restati famosi come complici nell’omicidio di Rasputin il 30 dicembre 1916. Irina era nata il 15 luglio 1895, figlia maggiore della granduchessa Ksenija, figlia dello zar Alessandro III e di Maria Fedorovna (Dagmar di Danimarca) e del Granduca Alessandro Michailovic Romanov, nipote dello zar Nicola I, chiamato Sandro in famiglia. Irina fu l’unica femmina, dopo di lei vennero ben sei fratelli maschi.

Irina nel 1913

Il matrimonio dei genitori vacillò quando il padre ebbe una relazione nel 1907 durante l’ultima gravidanza di Ksenija e le chiese il divorzio che lei rifiutò. Dopo la nascita dell’ultimo figlio anche Ksenija ebbe una relazione e i due si confessarono le infedeltà, restando insieme ma vivendo poi da “separati in casa”, nascondendo sempre i loro problemi coniugali ai figli che ebbero un’infanzia felice.

I genitori di Irina, i granduchi Ksenija e Alessandro

Dal 1906 la famiglia trascorreva molto tempo in Francia a causa dei dissidi politici fra Sandro e lo zar Nicola II, ma anche di quelli fra Ksenija, che era sempre stata molto legata al fratello, e la cognata zarina Alessandra, invidiosa per le nascite di tanti figli maschi. Quando infine nacque Alessio nel 1904, maschio sì, ma affetto da emofilia mentre i figli di Ksenija erano tutti sanissimi, la rabbia della zarina incrinò completamente i rapporti.

La famiglia di Irina al completo: da sx: Rostislav, Granduca Alessandro, Gran Duchessa Ksenija, Vassili, Irina, Nikita (seduto a terra), Fiodor, Dimitri e Andrea

Irina frequentava assiduamente le cugine granduchesse, e crescendo divenne una delle donne più belle ed eleganti dell’aristocrazia russa e un ottimo partito. Nel 1910 conobbe durante un’occasione pubblica il suo futuro marito, e quando si rincontrarono nel 1913 si innamorarono e decisero di sposarsi.

Irene con le cugine Granduchesse figlie dello zar Nicola II: da sx: Tatiana, Irina, Olga

Felix Yusupov

Felix Yusupov

Felix Yusupov era nato il 23 marzo 1887, figlio della principessa Zinaida Yusupova e del conte Felix Sumarokov-Elston. La famiglia Yusupov era la più ricca della Russia e Zinaida, alla morte del padre nel 1902, restava l’ultimo membro rimasto, così il conte Sumarokov ottenne dallo zar il permesso di portare il cognome Yusupov per continuare la dinastia. Zinaida, bellissima e famosa socialite, aveva la più importante collezione di gioielli dell’intera Russia che durante la Rivoluzione nascose nel palazzo Moika (o Palazzo Yusupov) nella speranza di recuperarli in seguito. Dopo il rovesciamento sovietico vennero trovati dai bolscevichi, sequestrati o rubati e rivenduti.

I genitori di Felix: Felix Sumarokov-Elston e Zinaida Yusupova

Nicola Yusupov, il figlio maggiore, venne ucciso nel 1908 in un duello con un marito oltraggiato, lasciandolo Felix unico erede della fortuna di famiglia. Bellissimo e ottimo partito era però un ragazzo strano, faceva vita sregolata e fin da giovane amava partecipare alle feste vestito da donna. Felix frequentava la casa di Sergej Romanov, zio di Nicola II, e della moglie Elisabetta Fedorovna, sorella della zarina, genitori adottivi del nipote Dimitri, figlio del granduca Pavel che venne esiliato per aver contratto il secondo matrimonio non autorizzato dallo zar.

La famiglia di Felix: da sx Felix, Nicola, il padre Felix e la madre Zinaida

Felix era affascinato da Elisabetta, estremamente credente, e quando questa dopo l’assassinio del marito nel 1905 decise di fondare un ordine religioso rinunciando a tutte le ricchezze che diede in beneficenza, Felix pensò di imitarla. Venne dissuaso dalla madre Zinaida che gli ricordò il dovere di sposarsi ed avere figli per non far estinguere la famiglia.

Felix era però bisessuale, oltre alle relazioni con molti uomini e donne se ne sospettava una omosessuale proprio con il suo amico Dimitri, pertanto la famiglia di Irina, soprattutto la nonna Maria Fedorovna, non era favorevole al matrimonio. Irina pareva non dare alcun peso alle chiacchiere e continuava a volerlo sposare, e a un certo punto la famiglia cedette.

I fidanzati Irina e Felix 1913

Lo zar Nicola II autorizzò il matrimonio, morganatico dato che Felix non aveva sangue reale, Irina rinunciò alla successione per se stessa e per gli eventuali figli e i due si sposarono il 22 febbraio 1914.

Le nozze furono l’evento dell’anno, l’ultimo dei tempi dorati dell’aristocrazia, lo zar donò loro un sacchetto di diamanti inestimabili. Durante il viaggio di nozze, mentre gli sposi erano in Germania, scoppiò la Prima Guerra Mondiale. Il Kaiser Guglielmo II non voleva lasciarli tornare in Russia e Irina si appellò a sua cugina Cecilia di Meclemburgo, nuora del Kaiser, perché fosse loro consentito di partire.

22 febbraio 1914 Il matrimonio di Irina e Felix. Essendo un matrimonio morganatico Irina non fu tenuta ad indossare l’abito tradizionale, prescritto per i matrimoni reali. Scelse un abito moderno e indossava una tiara di Cartier e il velo che era appartenuto a Maria Antonietta.

A San Pietroburgo gli sposi si stabilirono a Palazzo Moika, che Felix trasformò parzialmente in ospedale militare e questo fu tutto il suo contributo alla guerra, dato che si rifiutò di andare a combattere attirando molte critiche. Qui il 21 marzo 1915 nacque la loro unica figlia Irina.

Lo zar Nicola II era al fronte, inesperto capo delle forze armate, e in sua assenza Rasputin divenne il consigliere politico della zarina, che a sua volta riportava i suoi consigli influenzando lo zar.

Felix era dell’idea che Rasputin stesse mandando in rovina la Russia, e cominciò a studiare e pianificare l’uccisione insieme al suo amico Dimitri, a Vladimir Purishkevich, un politico monarchico e ultraconservatore membro della Duma, al tenente Sergej Sukhotin e al dottor Stanislaus de Lazovert.

Felix avvicinò Rasputin con la scusa di farsi propinare delle cure, se lo fece amico, gli parlò della moglie Irina che poteva aver bisogno di consigli e Rasputin, grande donnaiolo, voleva conoscerla.

Il piano prendeva forma, i congiurati dovevano attirare Rasputin a Palazzo Moika con la scusa di un invito di Irina e lì ucciderlo. Irina in un primo tempo doveva essere presente, ma all’ultimo non se la sentì e restò in Crimea nella tenuta del padre. Il piano andò comunque avanti, facendo credere a Rasputin che Irina fosse in casa, e l’omicidio si compì il 30 dicembre 1916.

I congiurati vennero arrestati, tranne Sukhotin e de Lazovert che fuggirono, la zarina chiese la condanna a morte ma lo zar fu irremovibile, esilio a Rakitnoye per Felix e in Persia per Dimitri, Purishkevich invece non venne incriminato. Irina seguì il marito, ma quando ci fu la possibilità di tornare a San Pietroburgo egli le impedì di intraprendere il viaggio, prevedendo la fine del regime zarista.

Il 15 marzo 1917 lo zar firmò l’abdicazione e la famiglia imperiale fu messa agli arresti

La pena dell’esilio fu la salvezza di Dimitri, di Felix e Irina. Irina e Felix tornarono a San Pietroburgo solo per recuperare alcuni gioielli e due Rembrandt dal palazzo Moika e si trasferirono in Crimea nella residenza Al-Todor proprietà di Sandro. Qui Irina, col marito e la figlia, si riunirono con i superstiti della famiglia Romanov: Ksenija e Sandro con i 6 fratelli, la zia Olga e la sua famiglia e la nonna Maria Fedorovna, e qui appresero dello sterminio dei Romanov catturati. Tranne Olga e la sua famiglia si imbarcarono tutti da Yalta l’11 aprile 1919 sulla HMS Marlborough, inviata da re Giorgio V su pressioni della madre Alessandra, e raggiunsero l’Inghilterra.

1916 Irina, Felix e la figlia Irina

Qui si separarono, la madre Ksenija con i figli restò in Inghilterra, il padre Sandro si stabilì in Francia, la nonna Maria Fedorovna andò in Danimarca, Irina e Felix si stabilirono a Parigi. Nel 1924 fondarono una casa di moda chiamata IRFE (dalle loro iniziali) che non ebbe il successo sperato e la coppia viveva con i proventi della vendita dei Rembrandt e dei gioielli di Irina, proventi che finiscono presto a causa del tenore di vita che conducevano, ancora “imperiale”, e a causa di alcune donazioni che fecero agli esuli russi.

Felix e Irina nel 1916

La figlia Irina fino ai 9 anni visse con i nonni paterni, gli Yusupov avevano lasciato la Russia perdendo tutti i loro beni e vivevano in ristrettezze (tutto è relativo) a Roma. Dopo la morte del marito nel 1928 Zinaida si trasferì a Parigi, dove morì nel 1939. Irina tornò dai genitori, ma se i rapporti col padre furono affettuosi quelli con la madre furono sempre molto tiepidi

Irina e Felix in esilio

Nel 1932 Irina e Felix fecero causa alla MGM per il film “Rasputin e l’imperatrice” dove la nipote dello zar “Natasha” veniva sedotta dal sedicente guaritore. Irina era l’unica nipote di sangue dello zar che potesse essere identificata con Natasha, la coppia vinse la causa e la circostanza portò loro un po’ di sollievo finanziario.

Irina e Felix in esilio

Nelle sue memorie “Splendore perduto” accolte con pareri contrastanti, ammirato da alcuni, infamato da altri, Felix sostenne di essere tormentato da incubi e rimorsi legati al giorno dell’omicidio.

La figlia Irene

Nonostante i dubbi iniziali sul loro matrimonio, Irina e Felix furono sempre uniti per più di 50 anni. Felix morì il 23 settembre 1967 e Irina gli sopravvisse per 3 anni, morendo il 26 febbraio 1970. Irina e Felix sono sepolti insieme a Zinaida e alla figlia Irina, morta nel 1983, col marito conte Nicola Sheremetev, morto nel 1979, nel cimitero russo Sainte-Genevieve-des-Bois a Essonne in Francia .


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