Intossicazione alimentare sintomi: vediamoci chiaro

Se un batterio o un virus o tossine da questi prodotte si insinuano nell’organismo attraverso l’alimentazione o il consumo di acqua contaminata, causano una tossinfezione o intossicazione alimentare.

La prevenzione contro le intossicazioni alimentari

Questo disturbo gastrointestinale a volte assume forme gravi, a volte leggere e guaribili in modo spontaneo. In ogni caso è un evento sgradevole, da prevenire in vari modi. Innanzitutto, dovete detergervi con cura e con frequenza le mani, quando state in cucina; poi lavare bene verdura e frutta da consumare crude, evitare pesce e molluschi crudi e carne poco cotta, funghi senza certificazione e conserve sottolio fatte in casa. Dovete fare molta attenzione, soprattutto se vi trovate in vacanza in luoghi molto caldi in estate e non del tutto in regola per quanto concerne l’igiene. Anche in casa vostra comunque seguite correttamente tutte le norme igieniche, quando cucinate e conservate il cibo. I primi attacchi di un’intossicazione alimentare li subiscono intestino e fegato. Le tossine dopo l’assorbimento intestinale possono passare nel sangue. Vi sono anche casi più rari di intossicazione chimica per consumo di alimenti prodotti in modo industriale, ma coltivati con composti tossici (tipo antiparassitari o fertilizzanti) o acqua non depurata. Se l’acqua è contaminata può causare intossicazione alimentare, se si usa per detergere le mani, i contenitori alimentari e i cibi da consumare crudi o per preparare pietanze cotte per poco tempo e a bassa temperatura.

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Intossicazione alimentare sintomi

Causa di gastroenteriti possono essere dei virus molto contagiosi, come i norovirus, che si diffondono soprattutto in case di riposo, ospedali, carceri, scuole, e i Rotavirus, che causano gastroenteriti infettive non batteriche soprattutto in inverno, colpendo in modo particolare neonati e bambini piccoli. 

Quando si ha un’intossicazione alimentare la sintomatologia più comune comprende nausea, vomito, crampi addominali, diarrea e in alcuni casi febbre alta, tutti sintomi che possono insorgere dopo 6 ore dal consumo di alimenti contaminati, ma in alcuni casi anche dopo due settimane o un mese. La dissenteria è un sintomo quasi sempre presente nelle intossicazioni alimentati, più grave o meno grave e di diversa frequenza, a volte anche con perdite ematiche.

Dieta e terapia in caso di intossicazione alimentare 

Se i sintomi appaiono più gravi, bisogna rivolgersi al medico o al pronto soccorso; se la temperatura non è alta e non si manifesta disidratazione eccessiva, confusione mentale e disturbi visivi si può curare il disturbo gastrointestinale anche a casa. In ogni caso, va sempre consultato il medico, soprattutto per quanto riguarda i farmaci. Gli antidiarroici in generale andrebbero evitati, in quanto pur riducendo la dissenteria, possono fa durare per più tempo la sintomatologia da intossicazione. Quindi, è sempre bene rivolgersi a un esperto in materia per valutare vantaggi e svantaggi dell’uso di ogni medicinale.  

Sono soggetti a rischio di complicazioni per gastroenteriti i bambini, gli anziani e le donne gravide e anche chi ha serie patologie pregresse e deficit immunitario (soprattutto se hanno effettuato chemioterapie o assunto farmaci immunosoppressori). Finché permangono i sintomi dell’intossicazione alimentare, è bene stare a riposo, non frequentare posti pubblici, per non complicare le proprie condizioni. Inoltre, è fondamentale che il paziente infetto riduca le possibilità di contagiare altre persone e i conviventi. Anche in casa, infatti, dovete prendere le precauzioni opportune per non diffondere la patologia, non adoperando posate e piatti già usati dal paziente per altri e separando la sua biancheria e lo spazzolino da denti da quello dei familiari; è consigliabile lavare indumenti e asciugamani in lavatrice con detersivi disinfettanti ed evitare di stare troppo a stretto contatto con il paziente. Se si ha vomito e diarrea bisogna idratarsi di frequente a piccoli sorsi con acqua naturale, tisane e brodini leggeri. Quando i sintomi si attutiscono, si possono consumare gradualmente cibi secchi più digeribili, come riso, pastina, gallette, patate lesse, pere e mele, evitando caffeina e teina, latticini e frutti lassativi. In caso di intossicazione alimentare è necessario assumere fermenti lattici per ripristinare la flora intestinale, dopo consulto medico.  

 Come evitare un‘intossicazione alimentare in gravidanza

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Durante la gestazione vanno evitati alcuni cibi per non rischiare un’intossicazione alimentare: verdure crude o non lavate accuratamente; carne, pesce e uova crude o poco cotte; pesce affumicato; salumi non stagionati, piatti con maionese, latte fresco o non pastorizzato: formaggi poco stagionati, come il brie o il gorgonzola. 

In gravidanza tra le forme di intossicazione alimentare particolarmente pericolosa è la toxoplasmosi che può provocare l’aborto e causare al feto malformazioni e danni cerebrali. La Toxoplasmosi è causata dal Toxoplasma gondii e può contagiare esseri umani e animali. Le donne gravide devono tenersi lontane dai gatti e anche da altri animali, e soprattutto non entrare in contatto con le loro deiezioni.


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