E’ stato recentemente inaugurato il nuovo aeroporto internazionale di Aşgabat, in Turkmenistan, costruito con un’insolita quanto spettacolare forma di falco. Il design è ripreso dallo stemma della compagnia aerea Turkmena, il falco, e dall’aeroporto partiranno i voli verso le (poche) destinazioni della compagnia. I Boeing Turkmeni infatti raggiungono solo 16 città mondiali, in Europa e Asia, e attraverso l’aeroporto della capitale del paese, Aşgabat, transitano circa 105.000 passeggeri l’anno, per capirsi poco più della metà di quelli che vede viaggiare un piccolissimo scalo come Lampedusa (Fonte: Wikipedia).
Il nuovo aeroporto ha la capacità di far transitare ben 1.600 passeggeri l’ora, ed è costato la bellezza di 2,3 miliardi di dollari, quasi il 10% dell’intero PIL del paese. Il Turkmenistan è uscito dall’orbita dell’Ex-Unione Sovietiva soltanto nel 1991, e da allora sino al 2006 è stato governato da una dittatura ad opera di Saparmyrat Nyýazow, che ha sviluppato leggi e cultura a propria immagine e somiglianza. Addirittura il calendario è stato rinominato con i nomi della propria famiglia e del proprio entourage. Dal 2007 il potere è passato a Gurbanguly Berdimuhammedow, che nel 2013, per la prima volta, ha indetto elezioni presidenziali. Muoversi dal Turkmenistan o verso il paese è operazione difficile, sia per i turisti sia per gli abitanti, che hanno necessità del visto praticamente per tutte le destinazioni.
Un Boeing 737 della Turkmenistan Airlines con il falco dipinto sulla coda:
Sotto, le rotte della compagnia di bandiera del Turkmenistan: