“In Vendita: Scarpe Bimbo, Mai Usate” – il Romanzo più Breve (e Triste) della Storia

In Vendita: Scarpe Bimbo, Mai Usate” è l’insieme di ciò che è stato descritto come un romanzo di sei parole, che rende l’idea perfetta di quella che viene definita flash fiction. Anche se viene spesso attribuita ad Ernest Hemingway, il collegamento al famoso scrittore statunitense è completamente privo di fondamento.

L’aneddoto della scommessa di Hemingway

L’affermazione della paternità di Hemingway ha origine da un aneddoto su una scommessa tra lui e altri scrittori. In una lettera del 1992, l’umorista canadese John Robert Colombo racconta che lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke gli scrisse: mentre era a pranzo con gli amici in un ristorante (identificato come Luchow o The Algonquin), Hemingway invitò i presenti a metter sul tavolo dieci dollari, scommettendo che sarebbe riuscito a scrivere un intero romanzo in sole sei parole. Scrisse su un tovagliolo

“For sale: baby shoes, never worn”

e in seguito raccolse le vincite.

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La storia vera

Il 16 Maggio del 1910 un’edizione di The Spokane Press riportava un articolo intitolato “Tragedy of Baby’s Death is Revealed in Sale of Clothes“. In quel periodo Hemingway aveva solo 10 anni, ed era certo lontano dall’idea di diventare scrittore. Nel 1917, William R. Kane pubblicò un pezzo in un suo periodico, “The Editor”, dove argomentava l’idea di base di una donna addolorata che aveva perso il suo bambino, la quale suggeriva il titolo “Little Shoes, Never Worn“. Egli ipotizzava che la vendita potesse comportare un qualche tipo di conforto alla venditrice, perché significava un beneficio diretto per un altro bambino.

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Nel 1921 la storia era già stata parodiata: nel numero di luglio di “Judge”, la versione prevedeva una carrozzina al posto delle scarpe. In questa versione, l’acquirente contatta il venditore per le condoglianze, soltanto per sentirsi dire che la carrozzina era stata venduta a causa di un parto gemellare.

Il primo collegamento con Hemingway fu del 1991, trent’anni dopo la morte dell’autore. L’attribuzione comparve in un libro di Peter Miller, Get Published! Get Produced!: A Literary Agent’s Tips on How to Sell Your Writing, dove l’autore affermava che la storia gli era stata raccontata da un imprenditore dell’editoria, nel 1974. Nel ’92 John Robert Colombo stampò una lettera di Arthur Clarke che riportava la storia, con il collegamento alla scommessa dei 10 dollari.

Nel 1996 in una commedia di John deGroot, Papa, l’unico personaggio, recita nel corso di una sessione fotografica per la rivista Life del 1959. DeGroot fa pronunciare la frase al personaggio come un mezzo per illustrare la leggendaria brevità di Hemingway.

Nonostante le diverse attribuzioni, non esiste prova concreta della reale firma di Hemingway all’opera, che rimane comunque un ottimo esempio di romanzo in 6 parole, dal quale trae spunto anche il progetto “Six-Words-Memoirs”, un sito web visitatissimo che raccoglie romanzi in sei parole di autori vari.


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