Il Significato e la Storia dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci

Maestro di Arte, Scienza e numerose altre discipline di studio, Leonardo da Vinci è universalmente noto come il “Genio del Rinascimento”. Nonostante sia famoso nel mondo più come pittore che come scienziato, gli schizzi contenuti nei suoi codici mostrano l’attenzione che pose nello studio e nell’approfondimento dell’uomo e del suo rapporto con la natura. L’uomo vitruviano, un disegno realizzato alla fine del XV secolo, è un esempio eccezionale del lavoro di ricerca svolto da Leonardo.

Cos’è l’uomo vitruviano?

Leonardo disegnò l’Uomo Vitruviano, noto anche come “Le proporzioni del corpo umano secondo Vitruvio“, nel 1490. Il disegno fu completato a penna e inchiostro, e raffigura un uomo adulto nudo inscritto in piedi all’interno di un quadrato e in un cerchio. Leonardo scelse di raffigurare l’uomo con quattro gambe e quattro braccia, permettendogli di mostrare 16 pose diverse.

Il quadrato rappresenta la Terra e il cerchio la perfezione Divina

L’uomo vitruviano si basa sull’opera “De Architectura”, scritta dall’architetto e ingegnere romano Vitruvio, tra il 30 e il 15 a.C.. Nonostante l’antico volume concernesse l’architettura, il trattato disquisiva anche del corpo umano – cioè la geometria delle proporzioni “perfette” – e attirò l’interesse di Leonardo per gli studi sull’anatomia. Leonardo, che non conosceva il latino, riuscì a interpretare il testo dell’ingegnere romano grazie a Francesco di Giorgio, architetto senese che lo accompagnò in un viaggio a Pavia, il quale aveva scritto in volgare il suo “Trattato di Architettura”, che riprendeva quello di Vitruvio, e sul quale il genio fiorentino si ispirò per disegnare l’uomo vitruviano.

Sotto, l’uomo Vitruviano disegnato dallo stesso Francesco di Giorgio, forse ispirazione per Leonardo:

La figura, centrale nella pagina, è accompagnata da due notazioni scritte in alto e in basso. Nella parte superiore Leonardo nota come, secondo Vitruvio, queste sono le misure del corpo ideale:

“4 dita equivalgono a un palmo

4 palmi equivalgono a un piede

6 palmi formano un cubito

4 cubiti equivalgono all’altezza di un uomo

4 cubiti equivalgono a un passo

24 palmi equivalgono a un uomo”

Inoltre, la prima nota specifica anche che: “Se apri le gambe in modo da diminuire la tua altezza di 1/14 e allarghi e alzi le braccia fino a toccare il medio della parte superiore della testa, sappi che il centro degli arti distesi sarà nell’ombelico e lo spazio tra le gambe sarà un triangolo equilatero. La lunghezza delle braccia distese di un uomo è uguale alla sua altezza“.

Nel secondo blocco di testo, l’artista descrive il corpo del modello come frazioni:

“Dalle radici dei capelli al fondo del mento è il decimo dell’altezza di un uomo

Dal fondo del mento alla sommità della sua testa c’è un ottavo della sua altezza

Dalla parte superiore del petto fino alla sommità della sua testa sarà un sesto di un uomo

Dalla sommità del seno alle radici dei capelli sarà la settima parte di tutto l’uomo

Dai capezzoli alla cima della testa sarà la quarta parte di un uomo

La larghezza delle spalle contiene in sé la quarta parte dell’uomo

Dal gomito alla punta della mano sarà la quinta parte di un uomo

Dal gomito all’angolo dell’ascella sarà l’ottava parte dell’uomo

L’intera mano sarà la decima parte dell’uomo

L’inizio dei genitali segna il centro dell’uomo

Il piede è la settima parte dell’uomo

Dalla pianta del piede al di sotto del ginocchio sarà la quarta parte dell’uomo

Da sotto il ginocchio all’inizio dei genitali sarà la quarta parte dell’uomo

La distanza dal fondo del mento al naso e dalle radici dei capelli alle sopracciglia è, in ogni caso la stessa, e come l’orecchio, un terzo della faccia”.

Sotto, l’annotazione inferiore del disegno:

L’uomo Vitruviano Oggi

Dal 1822, l’Uomo Vitruviano fa parte della collezione permanente delle Gallerie dell’Accademia a Venezia. Il disegno venne acquistato insieme ad altre opere dal governo austriaco, che riuscì a comprarlo dagli eredi del collezionista milanese Giuseppe Bossi. Poiché è troppo fragile per essere esposto, il pezzo viene mostrato raramente in pubblico. Tuttavia, anche se viene tenuto rinchiuso al sicuro, il disegno costituisce una parte fondamentale del patrimonio delle Gallerie dell’Accademia, e una delle opere più importanti del Rinascimento italiano.

Sotto, le Gallerie dell’Accademia, fotografia di Didier Descouens condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia:

L’opera è importante non solo per la sua intrinseca bellezza, ma anche perché testimonia quanto Leonardo si impegnasse nello studio delle proporzioni naturali, nelle forme umane e nel loro rapporto con la matematica. Una ulteriore, se mai ce ne fosse bisogno, prova della ricerca della perfezione del  genio più trasversale della storia dell’umanità.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...