Cinquant’anni fa, a partire da quello che sarebbe diventato il celeberrimo maggio del 68, le piazze di tutto il mondo si incendiavano di cori di protesta che assumevano via via, a seconda dei Paesi, caratteristiche diverse. Una protesta globale, come mai se n’erano viste fino ad allora. Il Sessantotto era partito alcuni anni prima, in realtà, quando i campus universitari degli Stati Uniti d’America si erano infiammati nella protesta contro la guerra in Vietnam. Da lì in poi i movimenti cambiarono pelle in corso, rivendicando via via diritti differenti.
L’epicentro simbolico trova nel Maggio Francese il suo emblema e forse anche il punto più alto: le barricate davanti alla Sorbona, lo sciopero che per settimane paralizza il Paese, le rivendicazioni di studenti e classe operaia diventano il simbolo di un’intera stagione. Ma il Sessantotto non fu solo quello, come ben sappiamo anche noi in Italia, allorché fu proprio l’intervento operaio a imprimere una svolta che ancora una volta era partita dalle aule universitarie.
E come dimenticare la Primavera di Praga, che ha ispirato libri e canzoni che tuttora ricordiamo?
Per fare il punto della situazione a mezzo secolo da quei fatti, il modo migliore è dare un’occhiata all’infografica realizzata per l’occasione da Stampaprint, (https://www.stampaprint.net/it/), azienda leader nel web to print. L’immagine fa il punto di ciò che è stato, mettendo insieme i fatti principali e le ragioni di una lotta di cui ancora oggi, magari senza nemmeno rendercene conto, sentiamo l’eco.