Il reggiseno è un capo di abbigliamento intimo oggi di comunissimo uso in tutto il mondo, presente negli armadi di miliardi di donne. Se fino a non troppo tempo fa si riteneva che fosse un’invenzione dell’800, una scoperta del 2008 retrodata la sua invenzione di almeno 500 anni, addirittura in epoca medievale. Nel castello di Lengberg, nel Tirolo Orientale, sono stati scoperti nel 2008 quattro reggiseni con una forma del tutto simile a quella dei reggiseni odierni.
Sotto, il reggiseno del XV secolo, fotografia di AP, Universität Innsbruck:
La scoperta è stata pubblicata nel 2012, dopo che un’analisi delle fibre al radiocarbonio ha escluso ogni dubbio sull’autenticità e sull’età dei reperti:
I reggiseni furono indossati fra il 1440 e il 1485
Quasi 600 anni fa. Beatrix Nutz, archeologa dell’Università di Innsbruck, ha spiegato che fino ad allora “Non c’era nulla che indicasse l’esistenza di reggiseni con coppe chiaramente visibili prima del XIX secolo. Anche noi inizialmente non credevamo a noi stessi. Ci sembrava impossibile che qualcosa di simile venisse già indossato nel Medioevo“.
Oltre ai reggiseni sono state recuperate anche un paio di mutande di lino, visibili nella fotografia sotto dell’AP, Universität Innsbruck:
Prima di questa scoperta, si pensava che i reggiseni apparsi nell’800 fossero delle versioni ridotte dei corsetti, con il reggiseno moderno che fu brevettato nel 1914 da Mary Phelps Jacob, in una versione ancora molto meno attuale del suo antenato medievale.
Sotto, il brevetto del 1914 di Mary Phelps Jacob:
Nel corso degli anni seguenti vennero inventati diversi tipi di reggiseni, fra cui si ricordano i particolarissimi “a proiettile” e quelli adesivi, ma il capo di abbigliamento è rimasto, circa immutato, del tutto simile alla sua versione di quasi 6 secoli fa.
Oltre alla forma moderna è importante notare come il reggiseno antico fosse (seppur minimamente) decorato, indizio che fa pensare a un suo utilizzo per esser visto anche dal partner maschile della donna.
Sopra e sotto, l’intimo come esposto al Castello di Lengberg:
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