Il Punto Nemo: il luogo più remoto della Terra cimitero dei Veicoli Spaziali

Sommersa nelle profondità dell’Oceano Pacifico giace l’antichissima città di R’lyeh, dove dorme di un sonno simile alla morte, da tempo immemorabile, una creatura mostruosa di origini aliene, Cthulhu.

“Sogna e attende”, perché solo una particolare congiunzione astrale potrà risvegliarlo. La città perduta di R’lyeh si trova alle coordinate 47°09’S 126°43’W nell’Oceano Pacifico meridionale. La misteriosa e spaventosa città nacque dalla fantasia di uno dei più grandi scrittori di horror e fantascienza, H.P. Lovecraft, che la descrisse minuziosamente nel racconto Il richiamo di Cthulhu.

Cthulhu in un disegno di Lovecraft – 1934

L’autore la posizionò praticamente in mezzo al nulla, nell’Oceano Pacifico, a 5900 miglia nautiche (quasi 11.000 chilometri) dalla più vicina terraferma. Era il 1926. Sorprendente, visto che il Punto Nemo, o polo oceanico dell’inaccessibilità – ovvero il punto dell’oceano più lontano dalla terraferma – fu calcolato dall’ingegnere Hrvoje Lukatela solo nel 1992.

Il Punto Nemo – Il cerchio rosso indica la distanza dalle isole più vicine

Le sue coordinate sono 48°52.6’S 123°23.6’W, veramente poco distante da dove Lovecraft aveva situato la sua città da incubo (anche August Derleth, amico ed editore di Lovecraft, scrisse alcuni racconti sul mito di Cthulhu).

Il Punto Nemo e la posizione di R’lyeh secondo Lovecraft e secondo lo scrittore Derleth

Fonte immagine: Nojhan via Wikipedia – licenza CC BY-SA 3.0

Nel 1997, degli increduli oceanografi registrarono un suono misterioso che proveniva da un punto poco lontano da dove Lovecraft aveva posto R’lyeh, e a circa 2000 chilometri a est dal Punto Nemo. Il suono a bassa frequenza, che fu chiamato “Bloop” era talmente forte da superare quello che emette una balenottera azzurra.

Gli scienziati cominciarono a ipotizzare la presenza di uno sconosciuto mostro marino (che Cthulhu si fosse improvvisamente destato dal suo sonno?), ma in realtà la spiegazione era molto più semplice:

Si trattava del suono prodotto dal crollo di pareti ghiacciate in Antartide

Il Punto Nemo

Il Punto Nemo, chiamato come il famoso Capitano Nemo nato dalla fantasia di Jules Verne, nella realtà dista appena 2.688 chilometri dalle isole più vicine: Ducie (nelle isole Pitcairn), Motu Nui (vicino all’Isola di Pasqua) e Maker (in Antartide). Per dare l’idea della distanza che separa il Punto Nemo da qualsiasi luogo abitato, è sufficiente pensare che gli uomini più vicini a esso non si trovano sulla Terra, ma addirittura nello spazio: la Stazione Spaziale Internazionale orbita intorno alla Terra al massimo a una distanza di 416 chilometri. Proprio la distanza da ogni forma di interazione umana, come ad esempio il traffico marittimo, ha reso il Punto Nemo una sorta di cimitero per i veicoli spaziali destinati alla distruzione al momento del rientro sulla Terra, indirizzati a quelle coordinate proprio perché lontano da tutto e da tutti.

Pare che facciano pochi danni all’ecosistema, perché il Punto Nemo si trova all’interno di una corrente oceanica rotante dove esistono poche forme di vita: “la regione meno biologicamente attiva dell’oceano mondiale”, secondo l’oceanografo Steven D’Hondt. Ci vivono però molti batteri, e qualche creatura che si nutre di essi, come il granchio yeti, scoperto nel 2005.


Nonostante il Punto Nemo sia il luogo più remoto del pianeta, non è immune dal problema che affligge la Terra: i rifiuti prodotti dall’uomo, che vengono intrappolati nel vortice della corrente rotante. Il Polo oceanico dell’inaccessibilità è quindi molto molto lontano dalla civiltà, ma comunque troppo vicino all’inciviltà degli uomini.


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