Il “Ponte del Diavolo” Rakotzbrücke fu progettato per creare un Cerchio specchiandosi nell’Acqua

In Europa esistono numerosi ponti del Diavolo, ma il Rakotzbrücke all’interno del parco naturale di Kromlau è probabilmente il più conosciuto e fotografato di tutti. La maggior parte dei ponti “del diavolo” europei fu costruita in epoca medievale ed immediatamente successiva, fra il 1.000 e il 1.600 circa, e nella sola Francia se ne contano 49. I Ponti del Diavolo si trovano con facilità e frequenza anche in Italia, Germania, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Estonia, Romania e Bulgaria, ma anche in altri paesi fuori dall’Europa.

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

In Italia possiamo ricordare il Ponte della Maddalena nei pressi di Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca, quello di Tolentino in provincia di Macerata, uno all’isola di Torcello a Venezia, il Ponte del Diavolo a Bobbio, il Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli, di grandi dimensioni, il Ponte del Diavolo di Tolentino e tanti, tanti altri sparsi in tutto il nostro paese.

Ponte del Diavolo Rakotzbrücke. Fotografia di A.Landgraf via Wikipedia:

Il Rakotzbrücke si trova nel più grande parco della Sassonia, il “Azaleen- und Rhododendronpark Kromlau” (parco delle azalee e rododendri di Kromlau), a circa 120 chilometri da Dresda, sul confine con la Polonia. Il Parco fu realizzato durante il XIX Secolo da Friedrich Hermann Rotschke, cavaliere di Kromlau e amante della natura. Il parco è un bellissimo esempio di giardino inglese, con molti piccoli stagni e laghi. Nonostante la bellezza della natura, la sua maggiore attrazione è certamente il Ponte del Diavolo, a poca distanza dal parcheggio per le automobili.

La targa commemorativa di Rotschke. Fotografia condivisa con licenza creative commons via Wikipedia:

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Il ponte crea un cerchio perfetto quando si riflette nelle acque dello stagno sottostante. Naturalmente, e non potrebbe essere diversamente, anche il Rakotzbrücke ha la sua leggenda legata al Diavolo.

La Leggenda del Ponte

L’architetto che progettò il ponte strinse un patto col maligno: avrebbe realizzato un ponte unico, ma la prima anima del primo essere vivente che l’avesse attraversato sarebbe finita all’inferno. L’astuto architetto raggirò Belzebù, facendo attraversare il ponte da un cane.

Un’altra storia racconta che chiunque gli passerà sotto con una barca a vela durante una notte di luna piena scoprirà le abilità mistiche racchiuse dentro di sé.

Fotografia di svolks condivisa con licenza creative commons via Wikipedia:

Altre versioni della storia sostengono che, se guardato da una certa angolatura, il Ponte sveli il volto del Diavolo, mentre altri ancora affermano che il ponte sia esso stesso un portale verso un altro mondo.

Naturalmente, tutte queste leggende contribuiscono solo ad accrescere il misticismo legato ad un’opera architettonica bellissima. Il ponte infatti è solo la metà di un cerchio perfetto, l’altra metà viene realizzata dal suo riflesso nell’acqua, creando l’illusione di un tondo in pietra completo. Se state progettando una visita al Rakotzbrücke informatevi bene sui giorni di apertura e sulla sua effettiva transitabilità: il ponte non è sempre aperto al pubblico al fine di preservarlo per le generazioni future.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...