Il Parco Nazionale della Groenlandia nordorientale è la riserva naturale più grande al mondo ma anche il parco meno visitato in assoluto, raggiunto in media da soli 500 visitatori annui. Per comprendere le dimensioni di questa immensa riserva naturale è sufficiente pensare che esistono solo 30 nazioni con una superficie maggiore al parco, e a paragone dell’Italia esso è grande oltre tre volte la sua superficie. All’interno si trova quasi tutta la fauna presente in Groenlandia, e il mantenimento del suo stato naturale è importantissimo per evitare l’estinzione di numerose specie che lì hanno trovato una casa sicura, come ad esempio il Bue Muschiato. Nel parco si trovano trichechi, orsi polari, renne, lepri, volpi artiche, foche e molti altri mammiferi, mentre in acqua ci sono megattere, balenottere, narvali, orche e moltissime altre specie in via d’estinzione.
Il Bue Muschiato
Il Parco Nazionale è ufficialmente descritto come “il paradiso dell’Artico“, e offre agli studiosi accreditati un ambiente quasi incontaminato con una flora e una fauna unici al mondo. La storia del parco risale al 1974, quando il consiglio della Groenlandia e il Ministero dell’Ambiente Danese decisero di governare la parte disabitata della Groenlandia settentrionale. A causa della sua ricca fauna selvatica, la maggior parte dei visitatori del parco sono autorizzati dal Dansk Polarcenter, ma ottenere il permesso solitamente non rappresenta un problema. Durante l’anno il parco viene visitato soltanto da circa 500 persone, perlopiù gruppi organizzati e studiosi della natura.
La lepre Artica
La zona, per quanto immensa, è sostanzialmente disabitata anche se, fino a circa 30 anni orsono, gli abitanti censiti erano circa 40, mentre oggi non si registrano persone che vi risiedano stabilmente. La caccia viene regolata rigidamente e soltanto gli abitanti di Ittoqqortoormiit, un paesino di neanche 500 anime limitrofo al parco, hanno la possibilità di cacciare.
La Volpe Artica
Il fiordo di San Joseph
In totale il parco è grande 974.000 km², e copre quasi il 45% dell’intera superficie dell’isola. Il sito, nel complesso mondo artico tanto flagellato dai cambiamenti climatici degli ultimi decenni, è una casa sicura per i tantissimi animali ormai a serio rischio estinzione.
Sopra, fotografia di Rita Willaert condivisa con licenza CC BY 2.0 via Wikipedia.