“Hitler era ebreo?”. Messa così questa domanda potrebbe sembrare un’evidente contraddizione. Si tratta del dittatore che ha portato la persecuzione ebraica ad una dimensione da “olocausto”, quello che fu genocidio vero e proprio. Affermare che Hitler avesse origini ebraiche può sembrare fare dello sterile complottismo, un modo per discutere di qualcosa che non ha consistenza. Ma, per qualcuno, i pessimi rapporti fra il leader del Nazionalsocialismo e suo padre andavano ben oltre le divergenze caratteriali: lo odiava perché Alois Hitler era in parte ebreo.

Andando oltre le questioni familiari facciamo un accenno alla questione ebraica nell’Europa di fine anni ’30. L’antisemitismo era già presente da secoli nella mentalità europea, e il Führer tedesco ne fece il suo cavallo di battaglia all’indomani della nascita della Repubblica di Weimar. Repubblica che, secondo il Mein Kampf, gli ebrei tedeschi avevano contribuito a far nascere in seguito alla loro pugnalata alla schiena, la Dolchstoßlegende, colpevole della caduta del secondo Reich. Ma parliamo di fatti concreti, e anziché dire “Hitler era ebreo” o “Hitler odiava gli ebrei perché odiava suo padre, che a sua volta era ebreo”, analizziamo com’è nato questo falso mito del Novecento e perché esso sia privo di fondamento.

Le origini di Alois Hitler
Il problema su cui si concentrarono molti contemporanei del Führer è un grande punto interrogativo all’interno dell’albero genealogico della famiglia Hitler:
Chi era il padre di Alois?

Sappiamo che Maria Schicklgruber, una contadina nubile di quarantadue anni, partorì Alois Hitler nel villaggio di Strones, ma la donna si rifiutò di rivelare il nome del padre del bambino e il parroco che si occupò dell’atto di nascita lo registrò con la dicitura “figlio illegittimo”. La giovane ragazza con il figlio si trasferì poi in casa del mugnaio Johann Georg Hiedler, che sposò il 10 maggio del 1842. Qualche anno dopo la coppia mandò a vivere il giovane Alois nella fattoria di Spital di Johann Nepomuk Hiedler, fratello minore di Johann Georg, che si prese cura di lui anche dopo la morte dei suoi genitori.

Nel 1876 Alois si dichiarò figlio biologico di Johann Georg e, nonostante fossero trascorsi ormai vent’anni dalla morte di quest’ultimo, il parroco di Döllersheim acconsentì alla modifica del certificato di nascita e al cambio dei dati anagrafici. A 39 anni Alois Schicklgruber divenne Alois Hitler, una variante ortografica di Hiedler adottata per un motivo a noi ignoto.

I fratelli Hiedler
Sull’identità del padre di Alois si è discusso a lungo ed è bene specificare che lo stesso Adolf Hitler cercò di nascondere tutto ciò che riguardasse la sua famiglia. Questo mistero destò la curiosità del Reichsführer Heinrich Himmler, che avviò un’indagine segreta. Il sospetto dei gerarchi nazisti era proprio che il Führer avesse origini ebree, ma le ricerche si rivelarono infruttuose.

Riguardo le origini di Adolf Hitler esistono tre teorie. In prima istanza, Johann Georg era davvero il padre naturale di Alois, ma è impossibile sapere perché non lo riconobbe neanche dopo il matrimonio con Maria. Al contrario, lo storico Werner Maser ipotizzò che Alois fosse il frutto di una relazione extraconiugale di Maria con Johann Nepomuk. L’agricoltore era sposato e, secondo Maser, combinò il matrimonio fra Maria e il fratello per poter crescere Alois senza destare i sospetti della moglie.

I fratelli Hiedler non erano ebrei, ma, durante il Processo di Norimberga, Hans Frank, uno dei collaboratori più vicini al Führer, rilasciò delle dichiarazioni che alimentarono la leggenda dell’avo ebreo di Hitler, e spostavano l’accento su una terza persona di cui nessuno, fino a quel momento, aveva mai sentito parlare.

Leopold Frankenberger
Stando al suo racconto, sul finire degli anni ’30, William Patrick, figlio di Alois jr., ovvero il fratellastro di Adolf, minacciò lo zio di rivelare alla stampa che proprio lui aveva origini ebraiche. Il dittatore incaricò Hans Frank di far luce sulla vicenda e questi si recò a Ganz, dove, a sua detta, scoprì che Maria Schicklgruber aveva lavorato come cuoca nella dimora della ricca famiglia ebrea dei Frankenberger.

La donna sarebbe rimasta incinta di Leopold Frankenberger e, in seguito, sarebbe tornata a Strones, dove avrebbe partorito Alois e sposato Johann Georg.

La testimonianza di Hans Frank riportò in auge quella che è una semplice diceria e, nonostante le numerose confutazioni, c’è chi, come Sergei Lavrov, l’attuale ministro degli Esteri della Russia, ha il coraggio di dire pubblicamente:
Anche Hitler aveva origini ebraiche

Non si ha alcuna certezza sulla vera identità del padre di Alois. Gli storici concordano che il candidato più papabile sia Johann Georg e che, al contrario, la teoria di Hans Frank sia una bufala.

Secondo l’ex subalterno di Hitler, Maria Schicklgruber era a Ganz negli anni ’30 dell’Ottocento, ma, libri di storia alla mano, le famiglie ebree che risiedevano in quella regione erano state cacciate alla fine del XV secolo per tornare nell’area soltanto intorno al 1860, molti anni dopo la nascita di Alois. A quei tempi in città c’era solo una famiglia con un nome simile, i Frankenfurter, ma non avevano origini ebraiche.

Allo stesso modo, sul fantomatico Leopold Frankenberger non c’è nulla che ne attesti l’esistenza o il versamento di somme di denaro per il sostentamento del figlio, come venne invece dichiarato da Hans Frank a Norimberga.

L’ipotesi sul cognome Schicklgruber
Ma il complottismo che circonda la biografia del Führer ha anche una tesi linguistica. Per qualcuno il cognome Schicklgruber, quello della madre di Alois, era molto comune fra gli ebrei ai quali Maria Teresa d’Austria aveva concesso la cittadinanza austriaca dopo la loro conversione al cattolicesimo.

Poter dire “Hitler era ebreo” avrebbe un che di ironico, ma, è bene ribadirlo, nessuna di queste teorie prova qualcosa e anche la scienza è dello stesso avviso.

Il test del DNA del 2010
Nel 2010, infatti, l’Università Cattolica di Lovanio ha condotto un test sul DNA di 39 parenti di Hitler, figli e nipoti dei fratelli, e ha riscontrato la presenza dell’aplogruppo E1b1b. Questa sequenza genetica è molto rara nei popoli occidentali, ma è diffusissima fra chi ha origini marocchine, algerine e tunisine o negli ebrei sefarditi e askenaziti. Queste ultime due sono le denominazioni delle comunità ebraiche che, in passato, avevano abitato la penisola iberica o che, nel Medioevo, si erano stanziate nella valle del Reno e, successivamente, nell’Europa centro-orientale.

Gli storici e gli scienziati dietro al progetto, però, hanno evidenziato che non si tratta di alcuna scoperta significativa, perché, anche se raro, l’aplogruppo E1b1b è comunque presente negli occidentali.

Conclusioni
In conclusione, le teorie sull’ascendenza ebraica del Führer sono per lo più una suggestione storica. Hitler non ha certo ordito l’Olocausto per un antisemitismo nato nei confronti del padre, né, tantomeno, ebbe come nonno un certo Leopold Frankenberger. La realtà è che nel suo albero genealogico c’è un vuoto che alcuni si ostinano a riempire con un falso mito.

Al di là di teorie fantasiose, delle ipotesi e delle illazioni, da un punto di vista storico non c’è nessuna prova che Adolf Hitler avesse origini ebree, anzi. Tutto concorre a far pensare che nulla possa aver influenzato l’antisemitismo del dittatore tedesco eccetto il diffuso antisemitismo europeo, causa di Pogrom contro gli Ebrei in molte zone d’Europa, sia prima sia subito dopo la guerra.
Ma questa spiegazione è difficile e articolata, necessita di precise conoscenze storiche e di uno studio approfondito, un lavoro spesso antipatico a chi cerca soluzioni rapide a problemi complessi.