Sepolto in profondità sotto una collina della Cina centrale, circondato da un fossato sotterraneo riempito da mercurio velenoso, si trova il primo imperatore cinese, che riposa indisturbato da oltre due millenni. Il mausoleo contiene i resti e i segreti del primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang, che morì il 10 settembre del 210 avanti Cristo dopo aver conquistato tutti e sei gli stati in guerra, e riuscendo a unificare il territorio cinese per la prima volta nella storia.
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L’imperatore è famoso non solo per la sua importanza storica (si può apprezzare anche nel film Hollywoodiano “Hero”, antagonista “posivito” del personaggio principale Jet Li) ma anche per il suo immenso esercito di terracotta, scoperto nel 1974 per puro caso da un contadino cinese. La tomba dell’Imperatore è però ancora interamente inviolata, mantenuta sotto chiave da un’intera collina che le è stata costruita sopra. Anche se oggi esistono tutti i mezzi per tentare la sua apertura e la sua esplorazione, il governo cinese non ha mai dato il permesso di scavo, facendo salire alle stelle la curiosità di appassionati e archeologi di tutto il mondo.
L’archeologa Kristin Romey, curatrice di alcune mostre riguardanti l’esercito di terracotta, ha affermato “Nessuno è mai stato nella collina, in parte per rispetto verso i morti ma anche perché oggi nessuno al mondo ha la tecnologia necessaria per entrarvi senza provocare dei danni“.
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Gli stati in guerra
Qin Shi Huang nacque nel 259 aC, primo figlio del re di Qin, uno dei sei regni indipendenti all’interno della Cina. Questi regni erano in lotta da oltre 200 anni, ma attraverso la forza militare, la strategia e le catastrofi naturali, Qin Shi Huang li riuscì a conquistare tutti, proclamandosi non solo Re, ma anche Imperatore, il primo della Cina come la conosciamo oggi. Gli storici non sono ancora del tutto concordi nell’individuazione dei motivi per cui queste circostanze si siano verificate, e forse non riusciranno mai a dare una risposta univoca.
Alcune risposte alla sua ascesa al potere potrebbero arrivare proprio dallo studio dell’interno della Tomba
Quando morì, Qin Shi Huang fu sepolto nel complesso tombale più opulento mai costruito in estremo Oriente, una città a grandezza naturale di caverne sotterranee che contengono ogni bene che l’imperatore pensava di aver bisogno nell’aldilà. Fra questi tesori, la parte più famosa è costituita dall’esercito di terracotta, riproduzione dell’esercito che consentì a Huang di conquistare tutta la Cina. A oggi sono state dissepolte circa 8.000 statue, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.
Il mistero della tomba
Nonostante si sappia praticamente tutto del complesso funebre dell’Imperatore, l’edificio centrale contenente il corpo di Qin Shi Huang è ancora completamente chiuso. La Romey afferma che “E’ davvero intelligente quello che sta facendo il governo cinese. Quando andarono a scavare la tomba di Tutankhamon distrussero gran parti dei reperti, e altri furono irrimediabilmente danneggiati. Se fosse stata aperta oggi le informazioni che riusciremmo a ricavare sarebbero assai più numerose e dettagliate. Allo stesso modo, anche se oggi pensiamo di avere eccellenti tecniche di scavo, magari fra un secolo saranno infinitamente più avanzate, e quindi riusciranno a preservare molte più informazioni di quello che è senza dubbio il sito archeologico più importante di tutta la Cina”.
Quando verrà aperta la tomba?
La decisione di esplorare la tomba spetta al governo cinese, e sarà grandemente influenzata dal ritmo del progresso tecnologico. “Nell’ambito degli scavi archeologici, ogni anno che passa la tecnologia di scavo viene arricchita di importanti sviluppi. Quando furono scavati i primi soldati di terracotta, a metà degli anni ’70, nel momento in cui vennero esposti alla luce solare il pigmento colorato evaporò, mentre oggi siamo in grado di preservarlo“.
Fiumi di mercurio e un cielo stellato
Un antico scritto afferma che l’imperatore fece realizzare un intero regno sotterraneo, con il soffitto che imita il cielo notturno con perle che raffigurano le stelle. Oltre all’esercito, dovrebbero esserci molte concubine di terracotta che non sono mai state portate alla luce, ma gli esperti sono sicuri che esistano all’interno del complesso funebre.
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Si pensa inoltre che la tomba di Qin Shi Huang venne anche circondata da fiumi di mercurio liquido, che a quell’epoca si pensava potesse donare l’immortalità. In questo la sorte è ironica, poiché l’imperatore Qin probabilmente morì a soli 39 anni proprio a causa del mercurio, che ingeriva in continuazione per tentare di conquistare la vita eterna.
Il fossato di mercurio è un ulteriore deterrente agli scavi archeologici perché potenzialmente assai pericoloso. Nel terreno della collina sono stati riscontrati livelli di mercurio superiori di 8 volte rispetto alle zone limitrofe, e aprire la tomba potrebbe significare scoperchiare un vero e proprio “vaso di Pandora” velenoso dalle conseguenze incerte.
Sotto, fotografia di Bill Tyne condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:
I segreti del primo imperatore cinese, nascosti all’interno della sua fortezza, sono ancora lontani dall’essere svelati, probabilmente per molto, molto tempo ancora…
Sotto, un estratto di un documentario di Piero Angela che parla della Tomba di Qin Shi Huang e del suo esercito di terracotta: