Il Manuale del Mestiere del Parrucchiere: 8 Acconciature creative dagli anni ’50

La professione del parrucchiere è un’arte che si è evoluta vertiginosamente nel corso dell’ultimo secolo. Se durante l’800 i capelli erano portati semplicemente lunghissimi, con l’avvento del XX secolo e la moda Flapper i capelli corti spopolarono a tutti i livelli della società, mentre il mestiere del parrucchiere diventava sempre più importante per la moda femminile. Fino a qualche decennio prima erano i cappellini ad essere il fulcro del capo delle signore, mentre dal dopoguerra in poi i capelli delle donne divennero oggetto di sculture temporanee che ricordano l’impegno richiesto dalle imponenti acconciature dei capelli delle nobili del ‘600 e del ‘700.

Nel 1959 uscì la prima edizione del libro “The Craft of Ladies’ Hairdressing – Il mestiere del Parrucchiere Femminile”, di S.G. Flitman, che mostrava alcune tecniche di acconciatura semplici, come i bigodini e la permanente, ma anche una serie di fotografie delle sculture da competizione, vere e proprie opere d’arte dei capelli in grado di imitare forme note (strumenti musicali, simboli, animali) oppure realizzate in modo del tutto nuovo e fantasioso.

Il libro di Flitman oggi è un classico del settore della fine degli anni ’50, e alcune edizioni del volume sono disponibili anche in Italia, su Amazon.

Sotto, l’acconciatura a forma di Pavone, una parrucca realizzata dalla signorina Isborg, svedese:

Sotto, l’acconciatura di Hans Kammerer, uno dei parrucchieri da competizione più famosi della sua epoca, presentata alla coppa del mondo di Vienna. L’acconciatura si ispirò all’opera di Johann Strauss “Die Fledermaus – Il pipistrello”:

Una seconda fantasia per la coppa del mondo del 1958 di Hans Kammerer:

Una scultura della Signorina Rick per la coppa del mondo di Vienna:

Una scultura del signor Bogena per la coppa del Mondo, che ha incluso lo spartito musicale all’interno della sua acconciatura come omaggio a Vienna:

Sotto Joseph Evangelista, uno dei più famosi parrucchieri inglesi, mentre lavora su un’acconciatura alta 91 centimetri circa:

Di seguito la scultura “Dafne”, di Karl Danzinger, che vinse la coppa del Mondo del 1954. Il nome prende spunto da Dafne, ninfa della mitologia greca che si trasformò in alloro per sfuggire ad Apollo:

Sotto, il progetto del signor Richter per il campionato del mondo di Colonia del 1958. La didascalia descrive come “più vicine alla testa” le acconciature moderne:

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...