Il Fascino del Maligno: la Storia delle 2 Sculture della Cattedrale di Liegi

La Cattedrale Gotica di San Paolo nella città di Liegi venne costruita fra il 1232 e il 1430, ed è famosa per la statua di Lucifero, l’angelo caduto. Un “piccolo” dettaglio rimane però sconosciuto a tantissimi che la visitano:

La statua che si trova nel pulpito oggi non è quella originariamente installata nel 1842

L’attuale scultura si chiama “Il genio del male (Le génie du mal)“, e venne realizzata nel 1848 da Guillaume Geefs, un prolifico scultore belga, noto per esplorare la sessualità e la mitologia attraverso le proprie opere d’arte.

Sotto, “il Genio del Male” di Guillaume Geefs. Fotografia di Luc Viatour condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

L’incarico del 1848 di Guillaume non fu qualcosa di ordinario. La scultura in marmo Le génie du mal venne commissionata come sostituto della statua originale installata nella chiesa, “L’angelo della morte“, curiosamente scolpita dal fratello di Guillaume, Joseph.

L’originale “Angelo della Morte” venne completato nel 1842 e fu da subito motivo di disaccordo per i chierici locali. Il motivo?

Troppo sofisticato, troppo sublime, troppo audace per rimanere in un luogo sacro

Il soggetto della scultura era in definitiva troppo angelico e bello per dare un senso alla raffigurazione di un angelo caduto, colui che Dante pone nella nona cerchia dell’inferno, colui che il Poeta definisce “la creatura ch’ebbe il bel sembiante (la creatura che era di meraviglioso aspetto)“.

Lo ‘mperador del doloroso regno
da mezzo ‘l petto uscia fuor de la ghiaccia

Sotto, Lucifero dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova:

Il Lucifero di Joseph Geefs era invece troppo splendido e fascinoso. Se non fosse stato per le sue ali da pipistrello e il serpente attorcigliato ai suoi piedi, lo si sarebbe facilmente scambiato per una scultura di Apollo o Adone.

La figura maschile, come se si trattasse di un adone, era magrissima e atletica, addirittura con le inopportune gambe divaricate. La scultura suggeriva il fascino della figura di Satana, e questo era inaccettabile dalla cerchia di nobili e funzionari cittadini.

Dopo appena un anno nel pulpito della cattedrale, la scultura di Joseph venne ritenuta traviante per i giovani che partecipavano ai servizi religiosi, e fu rimossa. Il fratello di Guillaume venne quindi incaricato di realizzare la nuova statua. Il soggetto originale di Joseph offriva un corpo praticamente nudo, mentre quello di Guillaume recava maggiori riferimenti al tema della punizioni. Ma anche il nuovo pezzo, completato nel 1848, non fu risparmiato dalle polemiche.

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Fotografia di Hohun condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

Lucifero è nuovamente raffigurato in una splendida bellezza, ma Guillaume ne ridusse le esplicite allusioni sessuali. Come per la prima commissione, anche questo diavolo è nudo, a parte per un panno attorno alla vita, mentre le ali da pipistrello lo racchiudono in una mandorla. L’espressione di Lucifero è pensosa, forse immerso in una celata agonia. Forse è sopraffatto dal rimorso, dalla vergogna e dal senso di colpa.

Oppure teme per la sua imminente punizione?

La caviglia è incatenata, mentre con una mano regge la corona e uno scettro spezzato in due, il che significa che è stato privato dei suoi poteri. Ai piedi, oltre a una parte dello scettro, c’è un altro simbolo:

La mela

Fotografia di Luc Viatour condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

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Il frutto proibito è stato morso, un ovvio riferimento al peccato originale nel Giardino dell’Eden.

È probabile che entrambi i fratelli abbiano inteso un messaggio simile con le loro raffigurazioni di Lucifero, che la bellezza può ingannare, ma Joseph fu troppo ardito nella sua interpretazione. Se Guillaume sia riuscito – o meno – a sminuire l’effetto travolgente dell’erotismo del soggetto è una questione alla quale si può rispondere soltanto individualmente. La scultura troppo seducente di Joseph Geefs è ancora visibile – ovviamente in nessuna chiesa – ma al Royal Museum of Fine Arts del Belgio.


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