Qualche settimana fa, avevamo parlato del Metodo educativo/didattico ACA, acronimo di Ascolto, Comunicazione, Azione e delle sue indicazioni pedagogiche. Tra le diverse attività previste dal Me-todo, vi è quella del Cubotto sensoriale.
Prima di inoltrarci nel merito, però, occorre effettuare una doverosa premessa. L’educazione naturale e sensoriale riveste un ruolo importante nella vita di ciascun individuo, soprattutto a partire dalla prima infanzia. L’ambiente, mai come in questo periodo storico, ci offre innumerevoli stimoli. Stimoli tecnologici: tablet, cellulari, computer, app in continua evoluzione…
Abbiamo bisogno di tornare alle origini, a sporcarci le mani in senso letterale. Non a caso, troviamo nelle edicole e nei negozi di giocattoli i cosiddetti “anti stress”, pupazzetti morbidi, palline o paste modellanti, tutte da toccare, manipolare, stropicciare…
Quindi, la domanda sorge spontanea: “Ma i nostri bambini sono così stressati?” e non ultimo: “Possibile che per rilassarci dobbiamo spendere decine e decine di euro per acquistare paste modellanti ed affini per liberare i bambini (e anche noi adulti) dallo stress?”.
La scontatissima risposta parrebbe volerci suggerire: “Certo, i tempi sono cambiati…”.
La risposta che, invece, il Metodo desidera fornire è un’altra: riscopriamo i nostri sensi, tutti. Partiamo, ad esempio, dal tatto.
Il tatto mette in relazione i confini del nostro corpo con il mondo esterno, è un senso importantissimo che riguarda tutta l’esperienza corporea. In questo contesto, entra in scena ACA che rimanda all’importanza del gioco euristico (da eureka, “ho scoperto”).
L’attività sensoriale a Metodo deve essere proposta ad un gruppo non troppo numeroso di bambini e svolgersi in una zona tranquilla ed in uno spazio adeguato, in cui siano pre-senti diversi materiali che possano risultare interessanti e stimolanti dal punto di vista sensoriale. Attraverso questo tipo di gioco il bambino migliora il coordinamento occhio-mano, impara a conoscere le relazioni con lo spazio ed il rapporto tra contenitore e contenuto, collega causa ed effetto, sperimenta la profondità, la capienza, il volume, il peso e la consistenza dei materiali; scopre rumori e suoni diversi, a seconda delle caratteristiche del materiale manipolato e della velocità di caduta degli oggetti. I bambini riempiono, svuotano, versano, rovesciano, scuotono, mescolano, guardano, si stupiscono, si confrontano, fanno cadere e lasciano tracce.
All’interno di questo spazio viene realizzato quello che noi denominiamo “Cubotto sensoriale”, ovvero un cubo fatto di cartone abbastanza robusto (rivestito con carta vellutata o carta crespa o altro materiale) dove, in una delle facce, viene praticato un foro, grande a sufficienza per ospitare la manina del bambino. Il gioco si sperimenta durante la prima parte dell’anno scolastico; nella seconda parte, invece, quando il bambino avrà preso confidenza con l’attività, si potranno anche mischiare i diversi tipi di materiali all’interno del cubotto. In questa fase è fondamentale l’osservazione sistemica: l’insegnate dovrà annotare le scelte del singolo bambino.
Non occorrono grandi cose, l’importante è l’organizzazione dei materiali, dei tempi e dei modi. Ovviamente, questo tipo di gioco/attività sensoriale, si può proporre anche a casa, giocando con mamma e papà. Il Cubotto sensoriale si basa proprio sul principio della scoperta, dell’esplorazione e della manipolazione senza dimenticare le emozioni.
Il bambino motiva all’adulto (genitore o insegnante) la scelta di determinati materiali (semi, nastri o anche essenze profumate) e l’adulto di riferimento lo annota su un foglio che rilegherà come una pergamena accanto al cubotto.
Ciascun bambino potrà anche dare un nome al proprio cubotto. Questa attività aiuta a favorire l’aspetto sensoriale e di motricità fine, sviluppa anche il linguaggio e aiuta ad esprimere i propri sentimenti, le emozioni e a motivare le proprie scelte.
Per maggiori informazioni sul Metodo consultare: http://associazione-aca.blogspot.it/ Esempio di Cubotto sensoriale a Metodo ACA