In Italia il costo della vita è un argomento decisamente sensibile perché, complice la crisi (o l’euro a scelta fra quale ideologia si segua), abitare e lavorare nel Belpaese non è più così conveniente come un tempo. Per confrontare con gli altri paesi il costo della vita nei differenti stati del mondo Movehub, una risorsa per coloro i quali vogliano spostarsi all’estero, ha realizzato una interessante infografica nella quale viene mostrato il costo della vita stato per stato. Le informazioni per realizzare l’infografica sono state prese dal sito web Numbeo, un database globale compilato in crowdfunding. Su Numbeo le persone segnalano i vari prezzi degli oggetti e dei beni di prima necessità come un pranzo al ristorante, lo scontrino della spesa, l’affitto in città e molti altri. Movehub ha successivamente organizzato questi dati e realizzato l’infografica sottostante.
Ad ogni paese è assegnato un colore in base al suo costo della vita: più alto il numero, più scuro il colore. I posti più costosi al mondo sono:
- Svizzera
- Norvegia
- Venezuela
- Islanda
- Danimarca
I più economici sono:
- India
- Nepal
- Pakistan
- Tunisia
- Algeria
Se guardiamo la classifica dell’Italia risulta evidente che, nel nostro paese, ci sia una disparità fra capacità occupazionale e costo della vita, superiore ad esempio a paesi come la Germania o l’Austria che offrono invece maggiori opportunità di lavoro. Il costo della vita in Italia è paragonabile a stati come Francia, Gran Bretagna, Finlandia e Svezia, dove l’assistenza statale e il Welfare sono più presenti e incidono in modo rilevante sulla qualità di vita.
In Europa paesi con tassi di disoccupazione simili al nostro (la disoccupazione giovanile italiana è al 44%), come Spagna, Grecia, Portogallo e Croazia hanno costi della vita sensibilmente inferiori, ma le retribuzioni di chi lavora sono regolate di conseguenza. In Italia, chi non ha un lavoro ben retribuito si troverà quindi in difficoltà rispetto a quasi tutti gli altri cittadini Europei, perché il costo della vita è elevato ma non corrisponde alle retribuzioni e ad una efficace assistenza statale. La disparità fra il costo della vita e le retribuzioni limitate hanno dato vita al fenomeno dei “Lavoratori poveri“, persone che, pur con un posto fisso, non riescono a far fronte alla miriade di spese, fra cui tasse e balzelli, che l’Italia richiede ai propri cittadini.
Fonti: Movehub.com, Numbeo