Il mondo del corallo è straordinariamente eterogeneo, e sono molte le famiglie di coralli presenti al mondo. Per la gioielleria se ne contano essenzialmente due:
- il corallo italiano
- il corallo giapponese:
oggi, per “onor di patria”, vi parlerò del corallo rosso italiano, il “Corallium Rubrum”
Il Corallo Rosso Italiano
Il corallo rosso italiano è uno dei materiali più amati ma meno conosciuti della gioielleria, e sono pochi gli esperti desiderosi di condividere segreti che si tramandano da centinaia di anni solo in circoli ristretti.

Tradizione, cultura e storia
Sin dall’epoca romana, il corallo viene pescato in tutto il Mar Mediterraneo ed è rosso da cui il nome Rubrum (che in latino vuol dire appunto rosso/vermiglio). Il mito, narrato nelle Metamorfosi di Ovidio, vuole che il corallo abbia avuto origine con Perseo che, sciacquandosi le mani dopo aver ucciso Medusa, fece cadere alcune gocce di sangue della Gorgone in mare trasformando le tenere piante acquatiche in solido “Corallium rubrum”.
Il Corallo in Italia e nel Mondo
Il Rubrum viene lavorato in Italia da più di duemila anni, e la tradizione lo ha reso nei secoli un gioiello desiderato da ogni donna al mondo che voglia far trasparire classe ed eleganza.
Proprio così, tutto il mondo ci invidia il corallo che nei secoli ha raggiunto quasi tutte le zone del pianeta.
Partiamo dall’Italia e capiamo quanto il corallo sia intimamente connesso al simbolismo, alla religione cristiana, all’arte e alla tradizione del nostro paese. Non desidero dilungarmi sulla questione perché meriterebbe un approfondimento a parte, ma vi invito a pensare a due immagini iconiche del nostro Rinascimento: “La Madonna delle Vittoria” di Mantegna e “La Madonna con bambino e due angeli” detta di Senigallia di Piero della Francesca.

Per l’estero vi è quasi una regola non scritta: più le persone abitano lontano dal mare o dai mari caldi, più amano e desiderano il corallo.
Facciamo un paio di esempi: in molti costumi tradizionali Europei, dall’Alto Adige alle Fiandre, le donne sfoggiano il corallo come simbolo di ricchezza e prosperità, uno dei vestiti della Madonna di Czestochowa è tempestato di corallo; in Ecuador le donne indossano giri di corallo a multipli di 6, per i capi Navajo e in alcune tribù della Nigeria e del Benin avere una collana di corallo è simbolo di potere e leadership. Il corallo, attraverso la via della seta ha raggiunto la Mongolia e le alte vette del Tibet. Tutte queste persone indossano corallo rosso italiano anche se talvolta ne ignorano la provenienza.

Italia: una pesca intelligente che rispetta l’ambiente
Il “Corallium Rubrum” cresce molto lentamente perciò, da più di 50 anni, viene pescato per legge da subacquei dotati di licenza. La normativa italiana ha inoltre contingentato le licenze. Questo permette una pesca selettiva e rispettosa della natura.
Il subacqueo può scegliere i rami più grossi e profittevoli lasciando il tempo che il corallo piccolo cresca e diventi commercialmente interessante. Il meccanismo che si innesca porta a trattare l’ambiente come una risorsa permettendo alle colonie di corallo di ripopolarsi e crescere. Il corallo rosso è infatti prezioso ma non figura tra le specie in via di estinzione grazie alla lungimiranza del legislatore italiano.
Quando siamo in presenza del vero corallo italiano?
Per riconoscere il corallo italiano ci sono 5 “best practices”, che vi aiuteranno a comprendere il corallo nella sua vera essenza.
Una doverosa premessa: l’immaginario collettivo è bombardato di fotografie che alterano i colori e da filtri che nascondono le imperfezioni. Questo è il limite più pericoloso per comprendere intimamente tutto il Made in Italy.
1 – Il corallo rosso non è perfetto
Spesso scherzando dico che nemmeno mia moglie lo è, e per me è l’essere più perfetto al mondo (mi legge!). Con questo voglio dire che qualsiasi prodotto della natura presenta delle imperfezioni. Impariamo ad accettare le imperfezioni perché sono indice di un prodotto naturale e non artefatto. La plastica è perfetta ma spero proprio per voi che non sia quello che state cercando!
Guardate la superficie del corallo: striature, venature o porosità saranno indice di un prodotto naturale e non contraffatto. Ogni pezzo di corallo è irripetibile e non ne esistono due di uguali.
2- Il vero Corallo Italiano presenta generalmente tonalità medie di rosso
Attenzione ai coralli tinti che sfoggiano tonalità di rosso troppo accese; probabilmente in questi casi è intervenuta la mano dell’uomo per rinforzare il colore e molto spesso si tratta addirittura di contraffazioni o volgari imitazioni.
Un trucco: se siete in presenza di una collana, guardate il foro del pallino di corallo; se fosse naturale dovrebbe avere lo stesso colore del resto della sfera. In caso contrario, attenzione: semplicemente il colore alterante non ha attecchito dappertutto.
Il prezzo non può essere esageratamente basso
Il vero corallo deve essere pescato, lavorato, incastonato e rivenduto. Tutto il processo viene svolto a mano; capite bene che non può costare poche decine di euro. Investite del budget per un prodotto di qualità anche se piccolo di dimensioni. Preferite sempre: “il piccolo ma sincero!”
Il prezzo del corallo varia a seconda della sua grandezza
Ecco il trucco bonus che usano gli esperti: la progressività del prezzo del corallo è molto simile a quella che regola il mercato dei brillanti. Il corallo non ha un valore standard al grammo (come l’oro ad esempio) ma a seconda delle dimensioni il prezzo cambia e, come regola generale, la misura più grande costa circa il doppio di quella più piccola. Se una collana di sfere di 7mm costerà X euro al grammo, una di 8 mm costerà circa 2 volte gli X euro al grammo.

Chiedete sempre una garanzia scritta
Sembra banale ma a volte non lo è: mio padre usava il vecchio adagio dei latini: “Verba volant, scripta manent” Vi esorto quindi a chiedere una certificazione scritta e timbrata, il venditore onesto non avrà nessun problema a fornirvela.
Per finire vi lascio con una considerazione finale: ogni persona che apprezzerà il prodotto originale fatto in Italia sarà una persona in meno ad acquistare l’imitazione fatta altrove: un circolo virtuoso che può solo portare del bene alla nostra economia.
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