Per il progetto fotografico “Unequal Scenes”, il fotografo Johnny Miller ha utilizzato un drone al fine di realizzare eloquenti panoramiche dall’alto, che restituiscono un devastante scenario di differenze fra le parti più ricche e più povere del Sud-Africa, retaggio dell’ormai antico Apartheid. Parlando del suo progetto ha motivato in questo modo le fotografie aeree:
“Le discrepanze nel modo in cui le persone vivono sono a volte difficili da percepire da terra. La bellezza di essere in grado di volare è quello di vedere le cose da una nuova prospettiva, nell’apprezzare le cose come sono realmente. Guardando verso il basso da un’altezza di diverse centinaia di metri emergono incredibili scene di disuguaglianza, inapprezzabili a livello del suolo“.
Miller spiega che alcune delle comunità riprese sono state progettate da principio per restare separate, mentre altre si sono sviluppate vicine ma diverse in modo naturale, quasi organico. Il risultato, in certi casi davvero incredibile a livello visivo, è frutto delle leggi di segregazione razziale che hanno afflitto il Sudafrica durante il lungo periodo che va dal 1948 al 1994. L’Apartheid fu sconfitto definitivamente, a livello legislativo, soltanto con il presidente Nelson Mandela, ma perdura con i suoi negativi effetti ancora a 22 anni di distanza. La comunità internazionale si espresse contro questo tipo di leggi razziali nel 1973, quando definì l’Apartheid un “crimine contro l’umanità”.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale del progetto.