Il Colosso di Prora: l’Hotel abbandonato con 10.000 camere che volle Hitler

Rügen è una bellissima isola tedesca del Mar Baltico, che vanta chilometri di spiagge dalla finissima sabbia bianca. In una vasta baia chiamata Prorer Wiek, proprio a ridosso di una stretta pineta che separa una laguna dal mare, sorge il più grande albergo del mondo: l’hotel Prora si estende in lunghezza per cinque chilometri, e dispone di 10.000 camere, tutte affacciate sul mare.

Il complesso turistico nazista sull'isola di Rugen 13

Anche se l’albergo è stato realizzato settanta anni fa, non ha mai avuto un solo ospite, per un motivo molto semplice: costruito tra il 1936 e il 1939 per ordine di Hitler, che voleva trasformare la località in un luogo di turismo di massa, non fu mai completamente finito, perché l’imminente scoppio della seconda guerra mondiale cambiò le priorità del dittatore tedesco.

Sotto e in copertina, fotografia di Dr. Schorsch (Georg Wiora) convidisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:

L’enorme complesso, progettato per accogliere 20.000 ospiti, faceva parte di un programma di indottrinamento di massa, chiamato “Forza attraverso la gioia”, il cui obiettivo era quello di fornire attività di svago ai lavoratori tedeschi, diffondendo la propaganda nazista.

La ricostruzione originale di una stanza con gli arredi dell’epoca. Fotografia di Schramme condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia:

Otto edifici di cemento, di sei piani ciascuno, costituivano il grande complesso, che includeva un cinema, un salone delle feste, piscine e un molo dove sarebbero dovute attraccare le navi da crociera che facevano parte del programma di svago.

Sulla bellissima spiaggia oggi rimangono in piedi cinque degli otto edifici, relitti di un passato nazista che la Germania vuole dimenticare.

L’intero complesso, che i locali chiamano il Colosso, ospita al momento solo un museo e una discoteca, e gli svariati progetti di riconversione in diversificate strutture ricettive (ostello, appartamenti per vacanze, hotel, etc.) vedono l’ostilità di molti degli abitanti dell’isola, che vorrebbero che La Prora rimanesse come monito di un passato che non dovrebbe più ritornare.

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.