Il Castello Abbandonato dei Rothschild a Parigi

I Rothschild sono conosciuti come una delle più grandi dinastie bancarie mondiali, e vengono spesso indicati come gli oscuri mandanti di ogni tragedia o complotto nel mondo. Nonostante la ricchezza di famiglia e le ville di cui sono famosi proprietari, esiste un’antica magione che è tutto fuorché sinonimo di opulenza e sfarzo: il Château Rothschild (Boulogne-Billancourt) a Parigi. Situata a meno di 5 chilometri dalla Torre Eiffel, all’interno del parco di Bois de Boulogne, il palazzo versa ormai nella peggiore delle condizioni, completamente rovinato e distrutto da eventi storici catastrofici.

Il castello, in stile Luigi XIV, fu abbandonato dalla famiglia durante l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, quando il ramo francese dei Rothschild scappò in Inghilterra per sfuggire ai tedeschi, ormai giunti alle porte di Parigi. Proprio i nazisti si impossessarono dell’edificio durante i quattro anni di occupazione della capitale francese, e a loro fecero seguito gli alleati, che lo trasformarono in un quartier generale dopo aver liberato la città.

Durante i decenni successivi i Rothschild non tornarono nella magione, preferendo il Château de Ferrières, dove si svolsero alcuni dei più esclusivi e sfarzosi party degli anni ’60 e ’70. Il castello a Parigi fu acquistato da James Mayer de Rothschild nel 1817, quando era il più ricco e potente banchiere di Francia.

James fu una figura chiave nella storia della Francia post-napoleonica, e contribuì a finanziare imprese che riuscirono a modernizzare il paese e a rendere la Francia una potenza industriale paragonabile all’Inghilterra. La sua fortuna personale, calcolata in modo separato rispetto alle ricchezze del resto della famiglia, è stimata di proporzioni paragonabili ad almeno cinque volte quella di Bill Gates, l’uomo attualmente più ricco del mondo.

L’abitazione di un magnate di tal portata doveva quindi riflettere la fortuna accumulata dal banchiere, e vantava un giardino all’inglese con pittoresche cascate e bellissimi affreschi di Eugène Lami. Per più di otto anni James e sua moglie Betty organizzarono le feste più imponenti e sfarzose di quell’epoca.

Fra gli ospiti dei mecenati trovarono posto artisti del calibro di Rossini, Chopin, Balzac, Delacroix e la crème de la crème del mondo finanziario, politico e imprenditoriale di tutto il mondo. Nel 1847 Chopin arrivò a dedicare il suo Valse op. 64 N°2 in do diesis minore a Charlotte, la figlia dei Rothschild, e nel 1848 Jean Auguste Dominique Ingres dipinse il ritratto della baronessa Betty de Rothschild.

Allora era impossibile immaginare quale sarebbe stato il destino del castello, ma la storia doveva ancora compiere il proprio corso

Il Chateau de Rothschild non fu demolito in seguito alla Seconda Guerra Mondiale perché nel 1951 venne dichiarato monumento storico, e nel 1979 venne donato dai Rotschild alla città per il prezzo simbolico di 1 Franco. Parigi poco dopo vendette il castello a un ricco acquirente arabo per circa 50 milioni di franchi (7 milioni di euro), e da oltre 30 anni il castello versa in una condizione di sfacelo, con un prezzo stimato per la ristrutturazione di 30 milioni di euro.

Il parco, che prende il nome dal Barone Edmond de Rothschild, è aperto al pubblico e può osservare la villa dall’esterno, mentre l’edificio rimane (più in teoria che in pratica visti i graffiti) chiuso ai visitatori. L’ingresso al parco Edmond de Rothschild è su Rue des Victoires. Per maggiori informazioni questo il sito ufficiale della struttura.

Sotto, la mappa con l’indicazione per il castello:


Pubblicato

in

da