Il Bosco sul Tevere: un Ecosistema che rinasce sulle Rive del Fiume

In pochi decenni è nato un bosco naturale sul Tevere, in pieno centro a Roma. Sotto ai muraglioni di travertino costruiti per difendere la città dalle inondazioni, si è creato un ecosistema ricco di piante, funghi e animali, cresciuto autonomamente in circa 40 anni. A due passi da Piazza del Popolo, il biondo fiume si è ripreso il suo argine trasformando in un bosco frondoso un tratto della banchina che costeggia il Tevere nel suo percorso urbano.

L’acqua di un fiume trasporta sabbia, rami, semi e altro materiale organico in abbondanza, niente di meglio per creare uno strato fertile su cui far crescere una vegetazione varia. È bastato trascurare la manutenzione degli argini per dare avvio a questo piccolo miracolo botanico in piano centro cittadino.

Il fiume romano ha trasportato semi di alberi tipici delle zone umide come il pioppo nero, il pioppo bianco e i salici. Ci sono molte canne palustri, alberi di alloro, fichi, ulivi, peschi che si sono riprodotti grazie agli uccelli. La biodiversità di questo bosco cittadino è persino superiore a quella che si può trovare in campagna.

Oltre alle piante tipiche degli ambienti ripari – spiega Raniero Maggini del WWF Roma – ci sono delle particolarità, come platani e palme, che sono piante diffuse in città”. La fitta vegetazione offre cibo e riparo a molte specie di uccelli che fanno di questo luogo una perfetta postazione per gli amanti del birdwatching.

È facile avvistare cormorani – prosegue Raniero Maggini – mentre distendono le ali al sole. Qua vivono anche molti passeriformi, come il pettirosso, lo scricciolo e il luì piccolo. Le presenze più sorprendenti sono il pendolino, il martin pescatore o la nitticora”.

Sopra questo pavimento di pietra, la natura ha creato un perfetto ecosistema a due passi dal traffico cittadino. Un ambiente capace di regolarsi da solo, dove piante e animali prosperano in equilibrio.

Le fotografie sono a cura di Franco Menenti.

Sotto, il video di presentazione del bosco a cura del canale youtube “Il Bosco di Ogigia”:


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