Il 92% della Popolazione Mondiale respira Aria Inquinata

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento atmosferico è legato all’11,6% di tutti i decessi al mondo. Si stima che circa il 92% della popolazione mondiale viva in aree dove l’inquinamento dell’aria supera i limiti di sicurezza, e sempre l’OMS ha pubblicato una nuova ricerca che mostra quali siano i posti peggiori dove l’aria è portatrice di morte, in modo più o meno incisivo.

aria-inquinata-2 Mappe interattive mettono in evidenza l’entità del problema: il mondo è diviso in fasce di colore diverso dal giallo, all’arancio, al rosso, fino al viola, il che significa quanto profonde siano le violazioni della qualità dell’aria oltre la soglia dei parametri limiti dettati dallo OMS.

aria-inquinata-3Le zone in Rosso di Africa, Europa orientale, India, Cina e Medio Oriente rappresentano i maggiori punti di pericolo. L’OMS afferma che le morti connesse all’inquinamento atmosferico (94%) si verificano in paesi a basso e medio reddito. Le grandi aree di paesi sviluppati, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e paesi scandinavi, risultano praticamente sempre conformi alle direttive di sicurezza. Ma, come mostra la mappa, gran parte dell’Europa respira aria sporca. Anche all’interno delle stesse nazioni, i livelli di inquinamento dell’aria possono variare sensibilmente. In Italia, ad esempio, la qualità dell’aria nel nord industriale è particolarmente peggiore rispetto al centro sud (ad esclusione della Campania), dove la qualità della vita è pressoché rurale.

I pericoli

Nell’ultima ricerca sull’aria esterna ad abitazioni e luoghi di lavoro vengono evidenziati i numeri dell’inquinamento e le loro correlazioni ad allergie, decessi e malattie, con un numero di decessi a livello globale di circa 3 milioni l’anno. Le morti sono legate all’inquinamento per l’utilizzo di veicoli, produzione di energia o scarti industriali. D’altro canto, sempre secondo l’OMS, l’inquinamento dell’aria interna con fumi di cottura, stufe e altri generi di combustione (sigarette, candele, incendi accidentali, utilizzo dei toner etc) possono risultare altrettanto letali.

Fra morti legate all’inquinamento dell’aria esterna ed interna, il numero di decessi annui sale a circa 6,5 milioni, secondo i dati del 2012. Il numero rappresenta l’11,6% di decessi a livello mondiale, un numero maggiore rispetto alle persone uccise dall’HIV, dalla Tubercolosi o dagli incidenti stradali messi insieme.

Con l’aiuto delle mappe vengono evidenziati i livelli di particolato PM 2,5, che portano ad infezioni delle vie respiratorie che precedono malattie cardiovascolari, ictus, malattie polmonari croniche e, ovviamente, il cancro.

Le concentrazioni ammesse dalla vita umana sono di circa 10 microgrammi a metro cubo, livelli che, in aree particolarmente inquinate, vengono superate moltissime volte l’anno (anche in ordine di migliaia di microgrammi). Nelle nostre città più tristemente famose per questo fenomeno, Milano su tutte ma anche tutta l’area del Nord-Est, i media ne danno notizie quasi tutti i giorni durante l’inverno.

Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei
Bambini presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma che: “L’inquinamento atmosferico continua ad esigere un prezzo salato sulla salute delle popolazioni più vulnerabili, donne, bambini e adulti più anziani. Le persone per essere e restare in buona salute devono respirare aria pulita, dal primo respiro fino all’ultimo“.

L’OMS afferma che la sua nuova ricerca, sulla base di un modello sviluppato in collaborazione con l’Università di Bath, nel Regno Unito, fornisce “anche stime più fiduciose” dei decessi legati all’inquinamento atmosferico e contribuirà a monitorare i progressi per trovare una soluzione alla questione.

Maria Neira, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Ambiente e soluzioni sociali della salute dell’OMS, spiega: “Oggi sempre più città stanno monitorando l’inquinamento atmosferico, e con i dati satellitari si ottiene un quadro più completo che permette ai cittadini di poter vedere se i dati raccolti da enti e società private siano reali o meno. Un’azione per affrontare l’inquinamento atmosferico non può essere raggiunta in modo rapido. Le soluzioni esistono e sono il trasporto sostenibile nelle città, l’oculata gestione dei rifiuti solidi, l’accesso all’acqua pulita, l’uso di energie pulite per l’uso domestico, la cottura ed il riscaldamento, così come le energie rinnovabili e la riduzione reale delle emissioni industriali“.

Fonti:
1. http://who.int/phe/publications/air-pollution-global-assessment/en/
2. http://maps.who.int/airpollution/
3. https://www.weforum.org/agenda/2016/07/these-countries-are-affected-most-by-air-pollution/
4. http://www.iea.org/publications/freepublications/publication/WorldEnergyOutlookSpecialReport2016EnergyandAirPollution.pdf
5. https://www.weforum.org/agenda/2015/12/how-clean-is-the-air-in-your-city/
6. https://www.weforum.org/agenda/2015/08/these-countries-are-best-prepared-for-climate-change/

Salvatore E. Schimmenti

Libero, siciliano, figlio della propria giovinezza, interessato a tutto ciò che è interessante! Risulto spesso essere un ossimoro. Amo la cultura in ogni sua sfaccettatura!