Il 1° Caso di Chirurgia su Gemelli Siamesi risale al X Secolo

Esistono pochissimi casi documentati di gemelli siamesi nel Medioevo, probabilmente perché i nascituri venivano uccisi immediatamente dai genitori, timorosi delle dicerie del popolo e di quegli esseri per loro tanto strani. Banalmente, e condizionati da film e racconti ben poco “storici”, oggi potrebbe venirci naturale pensare che le persone dell’epoca ritenessero quegli sventurati dei segni dell’ira di Dio, ma come facciamo a sapere cosa pensassero davvero le genti di quell’epoca in questi casi?

Per scoprirlo si può leggere quanto successe a due uomini vissuti durante il X secolo nell’Impero Bizantino. Ne parla infatti lo storico bizantino Leone il Diacono (Λέων ὀ Διάκονος) nella sua “Historia”, di cui narra di un episodio avvenuto negli anni ’40 del 900:

A quel tempo i gemelli maschi, che provenivano dalla regione della Cappadocia, vagavano per molte parti dell’Impero Romano; Io stesso, che sto scrivendo queste righe, li ho visti spesso in Asia, una meraviglia mostruosa e nuova. Perché le varie parti del loro corpo erano intere e complete, ma i loro lati erano attaccati dall’ascella al fianco, unendo i loro corpi e combinandoli in uno solo. Con le braccia adiacenti si abbracciavano a vicenda le schiene, e nelle altre portavano i bastoni, su cui si sostenevano mentre camminavano. Erano trentenni ben sviluppati fisicamente, all’apparenza giovani e vigorosi. Nei lunghi viaggi erano soliti cavalcare su un mulo, seduti di sbieco sulla sella alla maniera femminile, e avevano indescrivibilmente dolci e buone disposizioni“.

Altre cronache del decimo e dell’undicesimo secolo aggiungono ulteriori dettagli al racconto di Leone il Diacono. I gemelli siamesi di cui parla nacquero in Armenia, ma presto arrivarono a Costantinopoli durante il regno di Romano I Lecapeno (919-944), e conosciamo altri dettagli grazie al testo della raccolta dal titolo “Teofane Continuato” “risiedevano a lungo nella città e furono ammirati da tutti come una curiosità, ma in seguito esiliati perché si credeva che fossero di cattivo auspicio“.

A giudicare dalle osservazioni di Leone il Diacono, i gemelli si spostarono all’interno dei confini dell’Impero Bizantino, forse guadagnando saltuariamente come “esibizione di mostri umani”, una sorta di Freak Show dell’epoca medievale. Le reazioni dei cronisti e del popolo dovevano essere simili: alcuni li vedevano come una meraviglia mentre altri come un mostro da evitare, foriero di sventura. Dal resoconto di Leone il Diacono si intuisce che probabilmente i due fratelli godevano di ottima salute, nonostante le limitazioni fisiche derivanti dalla loro anomala condizione.

Durante il regno di Costantino VII (944-59) i gemelli tornarono a Costantinopoli. I volumi della raccolta Teofane Continuato ci raccontano il drammatico epilogo della vicenda terrena dei gemelli siamesi:

Quando uno dei due gemelli morì, alcuni medici esperti li separarono abilmente dalla linea di collegamento con la speranza di salvare il sopravvissuto, ma dopo aver vissuto tre giorni morì anche lui“.

Il tentativo di cui leggiamo nella raccolta Teofane Continuato è la prima operazione chirurgica documentata che tentò di separare chirurgicamente due gemelli siamesi, e il fatto che uno dei due sia riuscito a sopravvivere per tre giorni testimonia che l’operazione ebbe (almeno parzialmente) successo.

Il successivo caso documentato di tentativo si separazione di gemelli siamesi risale a secoli più tardi, nel 1689

Oggi la chirurgia sui gemelli siamesi è molto più evoluta, e in molti casi le due persone riescono ad esser separate con successo, l’ultimo intervento “celebre” è stato realizzato per separare due bambine unite mediante la testa.

In Italia sono molti i casi celebri, di cui il più antico è quello dei gemelli Lazzaro e Giovanbattista Colloredo, nati a Genova nel 1617 e morti dopo il 1646, mentre i più famosi di tutti sono senza dubbio Giacomo e Giovanni Battista Tocci, uniti all’addome e al bacino, che ispirarono nel 1877 a Mark Twain il racconto “I gemelli straordinari” e di cui ho parlato in un video dedicato. Oltreoceano sono famose Daisy e Violet Hilton, nate nel 1908 e morte nel ’69, che recitarono nel film cult “Freaks” di Tod Browning. Ma i più longevi in assoluto sono stati due gemelli siamesi statunitensi, Ronnie e Donnie Galyon, che nacquero nel 1951 e morirono nel 2020, dopo una vita lunga 68 anni che trascorsero interamente insieme.

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Per maggiori informazioni riguardo l’operazione si veda “A surgical operation performed on Siamese twins during the tenth century in Byzantium”, di G.E. Pentogalos e John G. Lascaratos.


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