I chiusini giapponesi sono magnifiche opere d’arte cittadina

La decorazione delle città moderne è un tema di grande attualità. Se i grandi murales sono ormai sdoganati in molte parti del mondo occidentale, la parte più bassa della strada, letteralmente il selciato, difficilmente viene decorato con opere d’arte. Un discorso a parte lo merita il Giappone, che dagli anni ’70 ha iniziato una politica di abbellimento delle strade che comprende anche i chiusini (popolarmente detti “tombini”) della rete fognaria.

La misura è stata adottata in occasione dell’EXPO 1975 a Okinawa, e da allora si è diffusa a macchia d’olio in tutto il paese

Da allora sono passati oltre quarant’anni, e nel 2017 si è svolto persino un festival nella città di Kawagoe, nella prefettura di Saitama, in cui sono stati esposti 58 diversi tipi di chiusini decorati.

Il fenomeno della decorazione è tanto diffuso da esser ormai divenuto un simbolo del perfezionismo e dell’attenzione all’arte dei giapponesi, e i chiusini sono divenuti protagonisti del libro di Remo Camerota “Drainspotting”.

Se vi trovate in vacanza in Giappone non limitatevi a guardare ad altezza uomo, le opere d’arte sono visibili anche a livello della strada.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...