I Thug: Antichissima Setta di Assassini indiani in nome di Kālī

Tra le più antiche organizzazioni criminali della storia, quella dei Thug (termine derivante dal sanscrito, “sthagati” ovvero colui che occulta), una banda di assassini professionisti, terrorizzò l’India dal XIII al XIX secolo. Considerati tra i primi gruppi terroristici organizzati, i Thug erano ritenuti fanatici religiosi poiché devoti alla dea Hindu Kālī, della quale si credevano i discendenti, e nel cui nome compivano i propri crimini.

Secondo quanto riportato dal libro dei Guinness Record, il loro operato avrebbe prodotto all’incirca due milioni di morti in totale, stima impressionante, ma da rivalutare poiché non vi è prova di quando la loro attività criminale ebbe realmente inizio. I primi cenni letterari sui Thug in quanto assassini di professione appaiono nel 1356 circa nel libro “Storia di Fīrūz Shāh” di Ẓiyāʾ-ud-Dīn Baranī.

Nonostante i Thug si ritenessero discendenti di sette tribù musulmane, alcuni pensano che le loro radici Hindu siano invece più antiche. I membri appartenenti a quest’ultima religione erano devoti alla dea della distruzione e del rinnovamento Kālī.

Uccidendo in suo nome, essi credevano di poterla aiutare a mantenere un bilanciamento di forze del bene e del male nel mondo

Il loro modus operandi fu lo stesso per tutto il tempo in cui furono operativi; gli assassini, disseminati in tutto il territorio indiano, individuavano gruppi di viaggiatori cui chiedevano il permesso di unirsi. Dopo aver conquistato la loro fiducia, abili nel persuadere grazie alle loro maniere cortesi, i Thug sorprendevano le loro vittime nel sonno, strangolandole. Dopo aver loro tolto la vita e averli derubati dei loro averi, i criminali seppellivano i cadaveri con attenzione. Il fatto che non venissero utilizzate armi affilate permise ai Thug di non lasciare tracce di sangue o delle violenze.

Tutto ciò che utilizzavano erano corde, cappi, o fazzoletti di tessuto

Sebbene la tecnica appaia semplice e solo frutto di un’allenata furbizia, quella usata dai Thug era in pieno una strategia di stampo militare, improntata su un duro lavoro di squadra e di coordinazione. Ognuno dei Thug aveva un ruolo specifico nella farsa, tra chi era incaricato di uccidere, chi di ingannare le vittime o di controllare i movimenti da lontano. I membri della fratellanza dei Thug erano obbligati a osservare alcune imprescindibili regole, dettate dai membri più anziani e da ragioni religiose.

Un Thug non poteva derubare una vittima senza ucciderla, poiché l’omicidio era una delle prime regole rituali della loro organizzazione

Se incontravano Brahmani sulla loro strada, essi non venivano uccisi perché puri per via del loro ruolo sacerdotale, e i malati neppure, poiché sacrificare a Kali un infermo veniva ritenuto un sacrificio indegno.

Infine, la vita era risparmiata anche alle donne, poiché incarnazione della dea in Terra

Per queste e altre ragioni, si credeva che i Thug fossero molto attenti alle superstizioni religiose e a determinati rituali, e che facessero parte di una setta. La fratellanza utilizzava inoltre un proprio gergo (il Ramasi) e dei simboli particolari, che permettevano loro di riconoscersi in ogni parte dell’India.

La selezione dei membri dell’organizzazione criminale era per lo più una faccenda ereditaria, poiché il ruolo di Thug veniva tramandato di padre in figlio. Era inoltre possibile affiliarsi ai Thug tramite un addestramento con degli esperti simili a dei moderni “guru”, affrontando un apprendistato. Altri provavano semplicemente ad avvicinarsi alle loro tribù e ad adeguarsi, sperando di venire accettati.

Ma diventare Thug poteva accadere anche involontariamente, come per i figli dei viaggiatori assassinati, i quali venivano presi dagli assassini e resi loro discepoli; la loro presenza avrebbe inoltre consentito di diminuire i sospetti, nel momento in cui ci si fosse avvicinati a una carovana.

Dopo secoli di violenze, i Thug videro arrestare la loro attività durante gli anni Trenta del XVIII secolo, per mano dei colonnelli inglesi presenti in India all’epoca della colonizzazione, tramite l’attuazione degli “Atti soppressivi per Thug e Dacoity” (altra banda criminale), i quali affermavano:

Si dichiara che chiunque sia dimostrato appartenere, prima o dopo la fine di questa legge, a qualsiasi banda di teppisti, all’interno o all’esterno dei territori della Compagnia delle Indie orientali, sarà punito con la reclusione a vita, con i lavori forzati.

Per favorire il successo dei provvedimenti, vennero attuate varie strategie, tra cui quella di fornire protezione e trattamento alla pari ai membri Thug che si fossero mostrati pentiti e collaborativi, fornendo così elementi alle autorità inglesi per sgominare le varie bande.

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Ciò avrebbe permesso di mettere in guardia i cittadini, ma soprattutto i viaggiatori, dai comportamenti dei membri dell’organizzazione.

In seguito all’occupazione britannica, la parola “thug” divenne parte del lessico inglese, prendendo il significato che ha tutt’oggi di “teppista”, e involontariamente, facendo sopravvivere in essa la fama della banda criminale più letale della storia dell’India.

Sulla base della storia dei Thugees nel 1988 venne girato il film “The Deceivers”, tratto dall’omonimo libro di John Masters, di cui sotto trovate il trailer:


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