I Ricercatori ricostruiscono la Domus di Lucio Cecilio Giocondo a Pompei grazie alla Tecnologia 3D

Il devastante terremoto che il 23 novembre 1980 colpì la Campania e la Lucania ebbe effetti devastanti (quasi 3000 morti) anche sul patrimonio archeologico. Gli effetti disastrosi del sisma ebbero delle ripercussioni anche sull’antica Pompei, che con il tempo ha subito un maggiore deterioramento delle rovine. La Soprintendenza archeologica di Pompei ha chiesto il supporto di team di ricercatori internazionali, perché contribuissero all’opera di documentazione e tutela di questo patrimonio dell’umanità.

Così nel 2000, l’università svedese di Lund ha dato vita allo Swedish Pompeii Project, i cui risultati sono stati presentati lo scorso ottobre. I ricercatori hanno ricostruito digitalmente la Casa di Cecilio Giocondo e della Insula V 1. Il materiale video prodotto consente di immergersi nella vita dell’antica città campana prima dell’eruzione del Vesuvio, che la distrusse nel 79 d.C.
Il progetto svedese comprende un ramo di archeologia digitale, che dovrà sviluppare modelli 3D degli edifici di Pompei, sia quelli ancora integri, che quelli ormai in rovina.

“Combinando le nuove tecnologie con i metodi più tradizionali, possiamo descrivere Pompei in maggiore dettaglio e con maggiore precisione di quanto non fosse possibile in precedenza”, dice Nicolò Dell’Unto, archeologo digitale presso l’Università di Lund.

Il team usa i reperti archeologici per dedurre quale fosse la destinazione d’uso delle diverse strutture. Fino ad ora hanno scoperto, tra le altre cose, un pavimento risalente al 79 d.C., eseguito accurati studi sullo sviluppo edilizio attraverso la storia, pulito e documentato tre ricche tenute, una lavanderia, una taverna, una panetteria e alcuni giardini, in uno dei quali è stato identificato perfino un rubinetto, rimasto aperto durante l’eruzione, congelato nel tempo dalla pioggia di cenere e pomici che coprì la città.

Il team ha condotto anche una ricerca approfondita sui sistemi infrastrutturali di Pompei, per comprendere l’avanzata gestione dell’acqua, ed anche come la vita quotidiana dei cittadini fosse cambiata nel corso della storia.

Maggiori informazioni sul sito web del progetto.

Fonte: Archdaily

Annalisa Lo Monaco

Lettrice compulsiva e blogger “per caso”: ho iniziato a scrivere di fatti che da sempre mi appassionano quasi per scommessa, per trasmettere una sana curiosità verso tempi, luoghi, persone e vicende lontane (e non) che possono avere molto da insegnare.