Fra i recinti in ferro battuto dei cimiteri statunitensi, fra la metà e la fine dell’800, non era inusuale vedere grandi assembramenti di persone banchettare fra tombe e cripte funebri, magari offrendo al caro estinto un sorso di birra. Ciò che a noi moderni, e in particolare a noi europei, può sembrare una pratica bizzarra, per gli statunitensi dell’epoca vittoriana era la piena normalità, e le ragioni seguivano peraltro una certa logica.
Sotto, Woodland Cemetery di Dayton, in Ohio:
Perché al Cimitero?
Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:
La mortalità umana, in quel periodo, era elevatissima. Basti pensare che, nel 1887, (dati ISTAT) in Italia le morti ogni 1000 bambini nati erano di 347, mentre oggi è di 4 ogni 1000. La situazione in tutta Europa, ma anche negli Stati Uniti, non era dissimile, e in tutto il mondo la morte era un evento molto più frequente rispetto a oggi. Le persone che vissero in quell’epoca potevano avere diversi figli, fratelli, cugini o i propri genitori sepolti al cimitero.
Una persona sui 30 anni nell’800 poteva avere diversi congiunti strettissimi già al cimitero
Le cause della morte, oltre ai decessi infantili, erano dovute a epidemie come Vaiolo, Tubercolosi, Febbre Gialla o Tifo, oppure alla morte per sfruttamento nelle fabbriche o ad incidenti sul lavoro. Va da sé quindi che gli abitanti dell’epoca considerassero i cimiteri dei luoghi molto più usuali da frequentare, tenuti sempre in ordine data la solennità delle diverse cerimonie che vi si celebravano.
Sotto, picnic al St. Luke’s Ancient Cemetery, in Virginia:
In aggiunta al grande numero di congiunti sepolti, il fenomeno dei Picnic al cimitero fu favorito dall’assenza di parchi pubblici e luoghi di ritrovo all’aperto, ancora tutti da costruire anche negli Stati Uniti della costa Est. Ad esempio a Dayton, nell’Ohio, non era insolito vedere le signore con l’ombrellino che passeggiavano nel cimitero di Woodland, dopo aver pranzato vicino alle tombe dei parenti. Nel mentre, a New York, i signori passeggiavano per il cimitero di San Paolo nella Lower Manhattan con cesti di frutta, biscotti allo zenzero e sandwich di manzo.
Le signore mangiavano abitualmente appoggiate alle lapidi, magari leggendo un libro, nel cimitero di Lower Manhattan a New York:
Racconta una testimonianza dell’epoca, risalente al 1884: “Continueremo a svolgere il Thanksgiving con nostro padre come se fosse ancora vivo. Abbiamo portato qualcosa da mangiare anche per lui, e un fornellino per far bollire il caffé“.
La differenza di quest’usanza rispetto alla sacralità europea è da ricercare anche nella natura dei luoghi, molto più nuovi e accoglienti rispetto agli antichi cimiteri di Francia, Spagna, Italia o Inghilterra, ad esempio. Negli Stati Uniti i cimiteri erano tutti nuovi, costruiti in zone appena fuori dalla città e progettati come verdi campi idilliaci, ben lontani dai memento mori e dai resti di persone morte anche diversi secoli prima.
La moda scompare
A un certo punto il movimento dei picnicker da cimitero assunse proporzioni preoccupanti, tanto che si prese in considerazione l’intervento della polizia più volte. A Denver il cimitero era diventato una discarica a cielo aperto, piena di spazzatura, e i più tradizionalisti videro i ritrovi al camposanto come un affronto alla dignità dei defunti.
Sotto, un pass di accesso al cimitero di Woodland del 1926, dove alle regola numero 3 si specifica che: “le persone con delle vettovaglie non sono ammesse”:
I picnic funebri resistettero anche al passaggio del secolo, ma sempre più regolamentati e scoraggiati dalle autorità. Con l’avvento dei primi vaccini, della penicillina e della medicina moderna, il tasso di mortalità diminuì drasticamente, e di conseguenza anche i cari estinti al cimitero. All’inizio del ‘900 iniziarono a diffondersi i parchi pubblici e la moda del picnic al cimitero svanì del tutto, più o meno nei primi anni ’20.