In una zona di confine tra l’India e il Myanmar vive un antichissimo e fiero popolo che, nonostante varie invasioni e colonizzazioni straniere, ha avuto pochi contatti con il mondo esterno, almeno fino a pochi anni fa. Il popolo dei Naga é composto da una quarantina di tribù Indo-Mongole, la maggioranza delle quali vive in una remota regione montana dell’India, chiamata Nagaland. Alcune tribù abitano invece in villaggi all’estremo nord del Myanmar, lungo il confine indiano, nel bacino del fiume Chindwin.
La zona abitata dai Naga in Myanmar é autoamministrata (almeno formalmente) dal 2008. Le 40 tribù parlano 36 lingue diverse e alcuni dialetti, ma hanno molte tradizioni comuni, come il tipo di abbigliamento, le abitudini alimentari, le leggi tradizionali. Quello che però maggiormente le accomuna è la tradizione guerriera.
Dai loro villaggi in collina i Naga facevano frequenti incursioni armate in quelli della pianura sottostante, e si distinguevano da altre etnie per la loro pratica rituale di “head hunting”, erano cacciatori di teste, e lo sono stati fino ai primi anni ’70 del secolo scorso. Le teste dei nemici uccisi venivano poi esposte fuori dalla capanna del cacciatore. Distintivo dell’abbigliamento maschile è un copricapo conico di colore rosso, decorato con zanne di cinghiale e piume d’uccello bianche e nere.
I Naga del Myanmar sono circa 120.000, e la loro economia é basata sulla caccia e sull’agricoltura di sussistenza, anche se negli ultimi anni molte cose stanno cambiando, e le persone più giovani tendono ad abbandonare alcuni costumi tradizionali. Ogni anno però, a gennaio, tutte le tribù del popolo Naga si riuniscono per festeggiare il nuovo anno, e in questa occasione tutti indossano gli abiti tradizionali, cantando e ballando secondo antichissime usanze.