A Hawkes Bay, in Nuova Zelanda è nato, nel 1960, il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la più grande gang del paese, ora diffusa su tutto il territorio: i Mongrel Mob. La banda, inizialmente formata da giovani di origine europea, si è allargata includendo Maori e Polinesiani, anche se ha l’apparenza di una banda di motociclisti nazisti: il loro simbolo è un bulldog inglese con un elmetto di ferro tedesco in testa, i membri della gang indossano bandane rosse, ostentano svastiche sui giubbotti, hanno il viso tatuato.
Gli appartenenti alla banda provengono prevalentemente da famiglie disagiate, e trovano un forte senso di appartenenza all’interno del gruppo, che fa parte comunque della criminalità organizzata, con attività che comprendono il traffico di droga, rapine a mano armata e sfruttamento della prostituzione. La reputazione criminale della banda è terrificante tanto quanto l’aspetto esteriore dei suoi membri.
Il fotografo neozelandese Jono Rotman ha realizzato, nell’arco di otto anni, molti ritratti dei membri del Mongrel Mob, conquistando la loro fiducia perché: “Fondamentalmente, più si sono resi conto che io ero onesto, più hanno capito che volevo produrre qualcosa di più complesso di una cartolina culturale “, ha detto in un’intervista.