Dimenticate i Rockefeller e i Rothschild, dimenticate le speculazioni complottiste su “il Nuovo Ordine Mondiale”: la prima famiglia a tenere in pugno i potenti della terra furono i Fugger, di Augsburg (Augusta), in Germania. Ricchi come nessuno mai nella loro epoca e fino al XX secolo: il loro patrimonio arrivò ad ammontare a 350 miliardi di euro (al valore attuale), e si contendono il titolo di patrimonio più grande della storia di Mansa Musa, Re del Mali del XIV secolo (altre fonti riportano 450 miliardi per i Fugger, che li renderebbe più ricchi di Musa di 50 Miliardi). Potenti come imperatori e papi, anzi di più, perché erano loro che li finanziavano, quando non ne consentivano l’ascesa al trono grazie alle tangenti pagate ai grandi elettori, come nel caso di Carlo V del Sacro Romano Impero.
Jacob II Fugger, in un ritratto di Albrecht Dürer
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“È risaputo che senza di me Sua Maestà non avrebbe mai acquisito la corona imperiale” , osò dire Jacob II Fugger all’imperatore Carlo V , che tardava a saldare i suoi debiti
Ma chi erano i Fugger?
I Fugger erano una famiglia di commercianti che tra il 1450 e il 1550 diede addirittura il proprio nome a quel periodo, chiamato “secolo Fugger”. Si arricchirono con la manifattura tessile, ma poi allargarono il loro business all’industria mineraria e siderurgica, al commercio delle spezie, fino a ottenere il monopolio del rame. Ma soprattutto erano banchieri, che prestavano soldi a re, imperatori e papi. Il più intraprendente esponente della famiglia fu Jakob II detto “il ricco” (1459-1525), per distinguerlo dal padre, che comunque era annoverato come 12° uomo più abbiente di Augusta.
Busto di Jakob Fugger il Ricco, nel quartiere di Fuggerei ad Augusta
Fonte immagine: Wolfgang B. Kleiner via Wikimedia COmmons – licenza CC BY-SA 3.0
Jakob però aveva una marcia in più, forse acquisita durante la sua permanenza a Venezia, dove imparò molti trucchi del mestiere, mentre faceva esperienza al Fontego dei Tedeschi. Diversificò il suo giro d’affari, tanto che i crediti talvolta non riscossi (come accadde con Filippo II di Spagna) non mandarono in rovina la famiglia.
Era lui che gestiva la zecca dello stato pontificio, come fu lui a far nascere, grazie ai suoi finanziamenti, la Guardia Svizzera. I Fugger avevano “filiali” in tutta Europa, dall’Ungheria alla Spagna, da Roma ai Paesi Bassi. Già allora, Jakob il Ricco aveva capito il potere dell’informazione, e si avvaleva di una rete di emissari che lo aggiornava su ogni importante avvenimento che avrebbe potuto influire sui suoi affari.
Jakob riuscì ad accaparrarsi – per rientrare da un credito che vantava nei confronti dell’arcivescovo di Brandeburgo – un cospicuo introito dai soldi accumulati con la vendita delle indulgenze (durante la campagna per finanziare la basilica di San Pietro), campagna che scatenò le ire di Martin Lutero e portò alla Riforma protestante.
La Fuggerei di notte
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Da fervente cattolico qual era, forse per avere la certezza di andare in paradiso senza passare dallo scomodo purgatorio, e probabilmente non fidandosi troppo delle indulgenze che aveva comunque acquistato, Jakob fece costruire un quartiere, ancora esistente, che viene considerato il primo complesso di case popolari mai realizzato, la Fuggerei.
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Il quartiere, circondato da mura, fu voluto da Jakob per dare alloggio ai poveri di Augusta (quelli nati nella città), ma solo se cattolici e privi di debiti. Il prezzo dell’affitto era un fiorino renano, pari a 88 centesimi di euro, ma ogni inquilino doveva impegnarsi a recitare tre preghiere per la famiglia Fugger, immancabilmente tutti i giorni.
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La Fuggerei fu costruita tra il 1514 e il 1523, con un’architettura che prese a prestito molte idee dalle case veneziane, come la struttura a schiera e la divisione degli spazi in ambienti piccoli ma funzionali.
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Oggi, le cose non sono cambiate molto: le case popolari, ricostruite dopo la seconda guerra mondiale e gestite da una fondazione, sono destinate a persone indigenti che vivono ad Augusta da almeno due anni, di fede cattolica e senza debiti.
L’affitto è rimasto quello di 500 anni fa, 88 centesimi, e la regola di recitare tre preghiere al giorno per i Fugger vale ancora
Uno dei due accessi alla Fuggerei
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Il quartiere è circondato da mura, con due portoni di accesso che vengono regolarmente chiusi alle 10 di sera e aperti alle 5 del mattino: in queste ore, solo i residenti possono entrare o uscire dalla Fuggerei.
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Le case a schiera sono divise in appartamenti che misurano 50/60 metri quadrati, composti da una cucina, un salotto, una camera da letto e un ripostiglio. Ogni casa ha, ancor oggi, un campanello manuale con una impugnatura diversa per ogni unità: era il modo per distinguere il proprio appartamento quando ancora le strade non erano illuminate dai lampioni.
La Fuggerei è una delle principali attrazione turistiche di Augusta, ma è anche il luogo di residenza di circa 150 persone. Solo uno degli appartamenti è visitabile, trasformato in un piccolo museo dove tutto risale al periodo della fondazione.
Fonte immagine: Heribert Pohl via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 2.0
Fonte immagine: Heribert Pohl via Wikimedia Commons – licenza CC BY-SA 2.0
I Fugger, come imprenditori, si estinsero nel 1657: gli eredi preferirono esercitare cariche pubbliche o ecclesiastiche, mentre si imparentavano con famiglie della nobiltà europea.
Il Cortile delle Dame, in stile rinascimentale
Fonte immagine: Wolfgang B. Kleiner via Wikipedia – licenza CC BY-SA 3.0
La Fondazione della Fuggerei è a tutt’oggi gestita dai discendenti di Jakob (sebbene la famiglia sia ormai divisa in diversi rami): forse è per questo motivo che funziona ancora così bene.
Per approfondire la conoscenza di Jakob il Ricco: Il Creatore di Re, di Greg Steinmetz.