I Dukha: l’Ultimo “Popolo delle Renne” della Mongolia

Dopo aver vissuto in Nepal e aver esplorato Tibet e Himalaya per più di un decennio, lo studioso e fotografo Hamid Sardar-Afkhami ha deciso di recarsi in Mongolia per documentare una tribù nomade dallo stile di vita unico al mondo. Sardar-Afkhami è uno studioso di lingue tibetane e mongole, ed ha conseguito il proprio Ph.D. alla Harvard University sullo studio del Sanscrito e sul Tibet, ed è quindi una delle persone più indicate per documentare i Dukha, l’ultimo gruppo di pastori nomadi di renne presenti in Mongolia.

I Dukha sono un gruppo etnico dalle lontane origini turche, che sviluppano la propria economia e il proprio stile di vita in base agli splendidi cervidi. Oltre al latte e al formaggio, le renne vengono utilizzate per diverse attività fra cui anche quella di animali da trasporto, e hanno la funzione di cavalcatura durante la caccia ad alci selvatici e cinghiali.

Sotto, il Trailer del documentario sulla vita dei Dukha:

La tribù Dukha sta però rapidamente scomparendo, e la popolazione rimanente è solo di circa 44 famiglie, per un numero totale di individui tra le 200 e le 400 persone. Le cause della loro estinzione sono diverse, ma il numero delle renne in diminuzione potrebbe essere la principale; basti pensare che, nel 1970, le renne erano circa 2.000, mentre oggi sono solo 600.

Sardar non si è limitato a documentare a livello fotografico la sua esperienza, ma ha anche girato un film dal nome “The Reindeer”, di cui questa è sinossi:

“In Mongolia settentrionale esiste un’alleanza sacra tra le persone, gli spiriti degli antenati e le renne. Questo film è un ritratto intimo di una famiglia di nomadi Dukha attraverso la loro migrazione fra le foreste della provincia Hovsgol della Mongolia, mentre si muovono con una mandria di circa un centinaio di renne in un bosco sacro abitato dagli spiriti dei loro antenati, con cui comunicano attraverso le canzoni”.

Il più vecchio Dukha è una veggente dalle “capacità” divinatorie, una sciamana di 96 anni chiamata Tsuyan. Il suo ruolo è fungere da legame tra le canzoni degli antenati della foresta, la sua gente e le loro renne; il fulcro di una straordinaria avventura che unisce persone e animali in una delle regioni più selvagge della Mongolia, dove questi pastori vivono e cacciano in un bosco dominato da esseri soprannaturali. Per vivere in armonia con queste entità la gente ha dovuto imparare a rispettare la natura e gli animali e a passare le proprie credenze, di generazione in generazione, invocando con le canzoni i loro antenati defunti”.

Matteo Rubboli

Sono un editore specializzato nella diffusione della cultura in formato digitale, fondatore di Vanilla Magazine. Non porto la cravatta o capi firmati, e tengo i capelli corti per non doverli pettinare. Non è colpa mia, mi hanno disegnato così...