Nella maggior parte delle persone i cinque sensi operano indipendentemente l’uno dall’altro, in percorsi cognitivi separati. Ma in circa il 2-4 per cento della popolazione, queste vie si intersecano, collegando insieme due o più sensi, in quella che viene chiamata sinestesia. Per l’artista statunitense Melissa McCracken, questo significa che quando ascolta una canzone vede dei colori. La serie di quadri ”Ritratti di canzoni”, sono il risultato delle sue esperienze sinestetiche, e può essere interessante guardare le opere ascoltando il brano che le ha ispirate.
La pittrice, mettendo colori ad olio e acrilici su tela, cattura melodie e ritmi come solo lei può fare, perché tutte le persone con sinestesia vedono o sentono cose diverse. Alcuni provano sensazioni corporee in associazione con i suoni, altri sentono il “gusto” delle parole. Ci sono almeno 60 forme conosciute di sinestesia, che si manifesta più frequentemente in persone dotate di grande creatività.
Ognuno dei quadri di McCracken si basa su una certa canzone, e rappresenta le note del brano, il tempo, e la progressione degli accordi, attraverso la texture, i colori e le forme. Non è indispensabile conoscere le ragioni neurologiche di questo fenomeno per apprezzare il lavoro della pittrice, è sufficiente amare l’arte astratta.
Il neurologo britannico Oliver Sacks descrive la sinestesia come “un accoppiamento fisiologico immediato di due specie di sensazioni”. Questo tema, e altre stranezze neurologiche legate alla musica, sono descritte nel suo libro, Musicophilia. Ad esempio, la sinestesia è più frequente nelle donne che negli uomini (con un rapporto di 2 a 1), e tutti i veri sinestetici lo sono fin dalla nascita, o per lo meno fin dal loro primo ricordo. E’ probabile che sia genetica, e alcuni studi indicano che la condizione si verifica più spesso in soggetti affetti da autismo.
La McCracken non si rese conto che il suo “sesto senso” era insolito fino all’età di circa quindici anni. Dice che la cosa più bella del suo “malfunzionamento del cervello” è che “scorre in una miscela di tonalità, texture e movimenti, spostandosi come se fosse un elemento vitale e intenzionale di ogni canzone.”
Esistono diverse teorie su come questo “percorso sensoriale” si verifichi nel cervello, ma le relazioni causali sono ancora da stabilire. Malgrado la moderna tecnologia di neuroimmagine che abbiamo a nostra disposizione, la risoluzione spaziale non è sufficiente a confermare la teoria dei ”fili incrociati”, e nessuna sinesteta ha finora donato il suo cervello alla scienza…
Alcuni scienziati teorizzano che siamo tutti sinestetici al momento della nascita. Ciò implicherebbe che i bambini non possiedano cinque sensi separati, ma solo uno onnicomprensivo: quando un bimbo sente la voce della madre, può anche vederla e sentirne l’odore.
Personaggi famosi come il pittore Wassily Kandinsky, l’inventore Nikola Tesla, e i musicisti Billy Joel, Duke Ellington, Pharrell Williams hanno avuto questo particolare “dono”.
Fonte: sito ufficiale dell’artista.