Hemingway e la Grande Guerra: il suo primo racconto fu scritto in Sicilia

Nel 1919 il celebre scrittore e giornalista statunitense Ernest Hemingway, si trovava in Italia, reduce del fronte, in Sicilia. Dopo esser stato ferito in battaglia gli fu raccomandata la località turistica Taormina per la convalescanza, e fu qui dove scrisse il suo primo racconto dal titolo “The Mercenaries”. La particolare scoperta è stata fatta del giornalista e scrittore Gaetano Saglimbeni, che ha ricostruito l’intero periodo del soggiorno di Hemingway come ospite presso la villa dei Nelson di Taormina. The Mercenaries venne alla luce solo 68 anni dopo, e racconta la storia di un duello fra due uomini in un ristorante per la contesa di una signora siciliana dai bellissimi occhi.

Il manoscritto sarà ritrovato e data alle stampe solo nel 1987, grazie allo studioso di letteratura statunitense Peter Griffin che lavorò insieme al figlio dello stesso scrittore, Jack Hemingway. I racconti sono stati trovati da Griffin mentre era in cerca di nuovo materiale per scrivere una biografia di Hemingway. Sono saltati fuori tra le casse di lettere e manoscritti negli archivi della collezione Hemingway a Waltham, nel Massachussets, cinque brevi storie che si intitolano: “Crossroads”, “The Mercenaries”, “The Ash-Heel’ s Tendon”, “The Current”, “The Protrait of the Idealist in love”, che verranno pubblicate in seguito come allegato al primo volume della biografia di Griffin, “Along with Youth: Hemingway, the Early Years”, edito dalla Oxford University Press.

Il titolo, tradotto in italiano “I Mercenari”, è una breve storia che il diciannovenne soldato-giornalista Hemingway, volontario per la Croce Rossa Americana, aveva scritto durante un periodo di recupero dopo essere stato dimesso dall’ospedale per le ferite riportate sul campo durante la disfatta di Caporetto. Per completare la sua riabilitazione gli era stato imposto di fare lunghe passeggiate, e Taormina sembrava il luogo ideale. Così, Hemingway fu ospitato dal Duca di Bronte, Alexandre Nelson-Hood, nonché pronipote del celeberrimo ammiraglio inglese Orazio Nelson, presso la sua tenuta insieme a un capitano e un colonnello dell’esercito americano, James Gamble e Tom Bartley.

La prima volta che Hemingway arrivò in Italia, nel 1917, poco più che adolescente, gli fu assegnato il compito di guidare l’ambulanza sulle linee difensive dei colli veneti, che poi divenne il teatro di uno dei suoi romanzi più celebri: Addio alle armi. E qui Hemingway capì cosa significava andare in guerra, quando a Fossalta di Piave fu ferito, in modo abbastanza serio, a entrambe le gambe dalle schegge di un mortaio austriaco. Un trauma che lo accompagnò per tutta la vita, fino al 1961, quando si suicidò sparandosi un colpo di fucile in bocca per la forte depressione di cui soffriva.


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